“Solo fermenti pre elettorali”: il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, minimizza sulla crisi di maggioranza che è esplosa a seguito della nomina di Antonio Angelone come assessore in quota socialista, al posto di Alessandra Vella.
“La scelta è stata condivisa e le componenti politiche della maggioranza, con cui abbiamo un patto amministrativo – continua la Casini – hanno partecipato a tutto il processo decisorio. E Tirabassi è stato sempre presente. Il percorso, d’altronde, era stato deciso già in occasione del ritiro delle mie dimissioni a metà gennaio, quando con tutta la maggioranza ci siamo seduti e abbiamo discusso su come procedere, sia dal punto di vista degli incarichi di governo, sia dal punto di vista programmatico”.
Insomma le pesanti uscite tanto del consigliere Andrea Ramunno, quanto quelle di sicuro maggiore peso politico dell’alleato di Fratelli d’Italia, Mauro Tirabassi, che ha lamentato di essere stato trattato come un “manico di scopa”, sarebbero solo una boutade elettorale. Un peccato veniale, insomma, destinato ad essere perdonato in virtù del clima e della competizione per le urne.
Anche la cosiddetta verifica programmatica “si farà in settimana – spiega la sindaca – ma non è certo un ultimatum, né cosa nuova. Perché Tirabassi e Ramunno sanno bene che il percorso condiviso insieme prevedeva il riequilibrio di giunta con la nomina di un assessore socialista e a seguire, con il nuovo esecutivo, un confronto programmatico su cosa fare e a cosa dare priorità”.
Tirabassi però non abbassa la guardia e spiega anzi come la verifica programmatica doveva esserci prima di cambiare la squadra di governo. “Ho saputo del nuovo assessore mezz’ora prima che venisse nominato, se non lo era già stato – racconta il consigliere di Alleanza per Sulmona – penso che in una colazione si debba avere rispetto per le parti e coinvolgerle nelle decisioni. Prima di questa telefonata erano settimane che non sentivo il sindaco e d’altronde della nuova nomina non ne sapeva niente gran parte dei consiglieri e lo stesso esecutivo, a partire dal vice sindaco. Nel merito ci sono cose che vanno raddrizzate per il bene della città: dall’edilizia scolastica su cui abbiamo seri problemi, alla prevenzione sismica, fino alla riorganizzazione della macchina amministrativa”.
La Casini però è convinta che questo fermento e “l’indubbio disallineamento di maggioranza” è destinato a rientrare tra due settimane quando cioè le urne saranno chiuse e la corsa elettorale conclusa.
E si ferma qui, la Casini, perché tirare troppo la corda potrebbe essere controproducente: “Al momento non sono previsti altri avvicendamenti in giunta – conclude – poi vedremo”.
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