Introdacqua senza acqua. Il paradosso che diventa realtà, perché anche oggi, a mezzanotte e mezza, fino alle 05:30, resteranno chiusi i rubinetti. Lo ha comunicato il sindaco, Cristian Colasante, che personalmente sta procedendo alle chiusure notturne in relazione alla crisi idrica. “Lo facciamo negli orari in cui si arreca meno disagio”, spiega dicendo che ormai dorme tre ore a notte da giorni per risolvere il problema che, come Introdacqua, tocca anche Prezza, Corfinio, Vittorito e gran parte dell’Alto Sangro.
A secco, soprattutto, la zona della Villa Comunale introdacquese. “Potrebbe essere dovuto a una perdita – prosegue Colasante – ma è difficile da individuare il punto esatto”. Il Comune sta svolgendo varie prove, chiudendo zona per zona e in determinati orari per trovare il punto delle tubature danneggiate. Non va meglio in zona Castello e centro storico, dove ieri si è spenta una pompa che, secondo quanto ipotizzato da Colasante, si sarebbe guastata per l’alto afflusso di turisti, tornati nelle proprie case vacanza, e per il conseguente aumento di richiesta idrica.
Oltre a gestire l’acqua con il contagocce, Colasante aprirà un COC già questa mattina ed è pronto, qualora la crisi idrica dovesse protrarsi, a chiedere rifornimenti. “Devo tutelare la mia gente”, rimarca. La prossima mossa sarà la richiesta del risarcimento danni, non tanto per i rimborsi alle bollette degli introdacquesi, quanto per gli investimenti da fare sul territorio affinché crisi del genere non si ripetano in futuro. “Abbiamo pazientato capendo l’emergenza idrica che purtroppo continua – conclude -, ma ora abbiamo bisogno di soluzioni rapide e concrete per evitare i continui disagi, soprattutto nei prossimi giorni con la riapertura degli uffici e delle scuole”.
Martedì in paese arriveranno i tecnici SACA per gli interventi. Fino ad allora bisognerà tenere i denti strette, e le gole idratate.
Sono almeno 2 anni che ve lo dicono in tutti i modi che l’avrebbero fatto, ma voi niente, continuate a cercare le cause all’interno della vostra piccola realtà.
In Italia occorrerebbe forse una legge che imponga a tutte le città da fiaba felicemente dotate di 99 cannelle di riservare almeno la novantanovesima cannella ai centri sitibondi e moribondi del proprio dominio.
Mi sa che i sulmonesi nei fatti e con le scelte che fanno, le danno e le daranno ragione.
Ma se dalle 65 cannelle fuoriesce acqua non potabile!Almeno così riporta il cartello.
La crisi idrica è una questione molto complessa da affrontare in un post. Tuttavia voglio proporre due elementi di riflessioni. La crisi, in parte, è la conseguenza dei cambiamenti climatici, cosa di cui nessuno o pochissimi si occupano ritenendo che si tratti di questioni puramente teoriche. Ma i fatti dimostrano che non è così! L’attuale crisi, però è in larga parte dovuta a carenze infrastrutturali cioè ad una rete colabrodo con perdite impressionanti. Circostanza causata dalla mancanza, nel tempo, di piani di investimento seri e concreti da parte del gestore del servizio idrico, le cui inadempienze sono da ricercare nelle decisioni politiche di chi negli ultimi decenni ha governato la Saca. A questo riguardo non solo i sindaci di Introdacqua e di Prezza dovrebbero ricordare chi ha governato Saca e in quale modo. È troppo facile alzare la voce solo ora che il problema è cogente. Quello che manca e che è mancato, non solo nella gestione del servizio idrico, ma anche in quella dei rifiuti o del consorzio di bonifica, è stata una chiara visione strategica degli interventi. L’utilizzo scriteriato delle partecipate. E ancora l’utilizzo dei fondi regionali per feste e festicciole invece che per una politica di conservazione e valorizzazione del territorio.
Concordo.
La politica locale…
Ma guardando anche al futuro, evidentemente questo meritiamo di avere.
E chi tocca i fili muore…
I cambiamenti climatici fino ad un certo punto. La realtà è che in base agli ultimi dati Istat del 2024, in Abruzzo più della metà dell’acqua potabile si perde a causa delle reti colabrodo: la nostra regione è la seconda peggiore in Italia dopo la Basilicata.
La realtà è che basta seguire le conferenze del world economic forum per conoscere le disgrazie che vi/ci toccheranno con anni di anticipo. Ma voi siete duri di comprendonio.