Crisi a Sulmona, sindacati all’unisono: “Basta interessi personali in politica”

Chiedere alla politica di assumersi un impegno concreto diretto all’attivazione di un dialogo costruttivo, ponendo le condizioni per un futuro migliore per la città di Sulmona e, di conseguenza, per tutta la Valle Peligna. E’ l’invito che Cgil, Cisl e Uil rivolgono ai cittadini della città ovidiana dopo la fine anticipata dell’amministrazione Di Piero. Una caduta che ha fatto rumore, tanto da portare anche i segretari dei tre sindacati (rispettivamente Francesco Marrelli, Maurizio Sacchetta e Pietro Di Natale) a chiedere una coesione territoriale, per far diventare la politica un mezzo e non un ostacolo.

Sindacati, appunto, preoccupati per il vuoto amministrativo che nei prossimi sei mesi interesserà Sulmona. Ventiquattro settimane di stallo per le questioni vitali, sulmonesi e non solo. Tra queste il destino dello stabilimento Marelli, che non proprio beneficia di tanto tempo a disposizione. Ma per le tute blu il dialogo, ora, sarà solo e soltanto con l’ente Regionale, perché il Comune fino al prossimo giugno sarà commissariato.

“La Valle Peligna è già afflitta, da tempo, da una cronica carenza dei servizi essenziali afferenti alla sanità, alla mobilità e all’istruzione, subendo, peraltro, negli anni, un processo di deindustrializzazione iniziato nei decenni passati, al quale si è aggiunta una grave crisi demografica dovuta all’abbandono del territorio da parte di numerosi cittadini e cittadine per mancanza, appunto, del lavoro e dei servizi – scrivono i sindacati -. La gravità di questa situazione, che preoccupa migliaia di famiglie e determina l’incertezza del futuro per i più giovani, impone uno sforzo di responsabilità e coesione condiviso da parte di tutte e tutti e una presenza forte e compatta delle istituzioni locali, a partire proprio dal Comune di Sulmona. E’ necessario far prevalere la difesa degli interessi generali per il bene dell’intera Comunità Peligna, pur nel rispetto delle legittime dinamiche politiche locali, nelle quali, come già anticipato, non intendiamo intrometterci. Bisogna, quindi, unire le forze per costruire un patto territoriale sul lavoro, sulla sanità, sull’istruzione, sulle infrastrutture e sulla mobilità, e di contrasto alla povertà, per porre un freno, in tal modo, al progressivo abbandono del territorio e al conseguente spopolamento delle aree interne. Tuttavia, la politica locale sembra andare in tutt’altra direzione, dimostrando di essere più interessata ai personalismi e ad alimentare i conflitti interni che a trovare soluzioni concrete a tutte le problematiche che affliggono la Valle Peligna”.

“È fondamentale – concludono – che i rappresentanti politici smettano di inseguire interessi personali, cominciando a lavorare per il bene comune e trovando soluzioni condivise e sostenibili per il futuro di tutte e di tutti. La nostra terra merita maggiore attenzione da parte della politica, che, chiamata a coinvolgere, condividere ed incentivare la partecipazione dei cittadini e delle cittadine, e a dimostrare un più alto senso di responsabilità che consenta di affrontare le sfide con coraggio, visione ed unità, determina, invece, oggi, con la sua condotta, un vuoto di rappresentanza politica in sede istituzionale, nella fase forse tra le più delicate e complesse della Valle Peligna”.

3 Commenti su "Crisi a Sulmona, sindacati all’unisono: “Basta interessi personali in politica”"

  1. A proposito di “interessi personali” qualcuno ricorda il sindacalista candidato Sindaco….e la sua politica costruttiva?

  2. Sottoscrivo pienamente questa riflessione. Ci ritrovo espressioni che mi appartengono e che sono reperibili in cose scritte e documentate da anni.
    Il problema che riguarda tutti è chi le legge ma soprattutto chi le condivide. Ora abbiamo ancora sei mesi per trovare le risposte.
    Sarà ma ci credo poco. Sono troppo anziano e conosco davvero troppo la realtà socio culturale della nostra splendida città che non merito il degrado dell’ultimo trentennio.

  3. Francesco Marrelli, Maurizio Sacchetta e Pietro Di Natale sono sindacalisti e non vedo a che titolo “Il Germe” riconosce a costoro uno spazio per commentare (peraltro con inutili banalità) la corrente crisi politica del comune.
    A questo punto se si dà spazio ai sindacalisti di esprimersi su queste cose, chiedo a “Il Germe” di dare analogo spazio ai fruttivendoli di Sulmona, ai meccanici, alle bocciofile e così via. Non vedo perché si debba riconoscere questo privilegio a dei sindacalisti (che, oltretutto, sono notoriamente una categoria di sfaccendati nullafacenti) e non a qualunque altro rappresentante di qualunque altra categoria umana che bazzichi dalle parti di Sulmona.

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