Gianluca Petrella, il consigliere ex civico, passato a Italia Viva, sta con il sindaco Di Piero e ribadisce la sua contrarietà alla fine anticipata della consiliatura.
Il mancato passaggio martedì scorso tra i banchi della maggioranza, in sostanza, è stato solo una questione di ordine cronologico: l’azzeramento della giunta, che aveva posto come condizione per il suo ingresso, infatti, è stata fatta nel consiglio stesso, dopo cioè la dichiarazione di appartenenza.
“Sono assolutamente contrario allo scioglimento anticipato del consiglio comunale e sono disponibile a sostenere l’azione del sindaco Di Piero, a seguito dell’azzeramento della giunta e delle dimissioni del sindaco, in un quadro di allargamento della maggioranza e di rilancio del programma amministrativo che dovrà ispirare l’azione dell’amministrazione comunale nel prossimo triennio – scrive -. Pertanto, tengo a precisare al capogruppo del PD Mimmo Di Benedetto che è di tutta evidenza che sono totalmente estraneo alle divisioni che hanno lacerato la ex maggioranza, così come ritengo essenziale fare presente che non sono affatto interessato alla politica costruita esclusivamente sui personalismi e sui risentimenti personali. Invito gli altri consiglieri comunali che hanno a cuore le sorti della Città ad avviare un sereno e proficuo confronto per ricostruire un tessuto di solidarietà comune nell’esclusivo interesse di Sulmona”.
Di Benedetto aveva mosso critiche a Petrella e ad Italia Viva per avere i piedi in due scarpe: da una parte all’opposizione con Petrella, dall’altra in maggioranza con Perrotta (seppur in una lista civica). Con Petrella e la disponibilità mostrata ad un suo rientro in maggioranza di Teresa Nannarone, l’amministrazione Di Piero avrebbe in teoria i numeri per andare avanti. Resta però il problema politico, perché nonostante quel che dica Di Benedetto, e cioè che la crisi è numerica, resta irrisolta la diatriba con il Pd che insiste sul nome del suo segretario Franco Casciani per comporre la giunta. Nome che, però, il sindaco, a cui spetta per legge e prerogative la scelta dell’esecutivo, non vuole più tra i suoi collaboratori, tant’è che l’altro giorno si è rifiutato di incontrarlo per un chiarimento. Il Pd ha garantito comunque il suo sostegno a Di Piero anche se il partito non dovesse essere rappresentato in giunta, ma appare chiaro che un patto del genere, che è sostanzialmente un appoggio esterno, porrebbe l’amministrazione di nuovo in un equilibrio precario. E Di Piero ha già detto che non ha intenzione di vivacchiare.
“Non c’è problema che non possa essere risolto. Ed è la fatica della politica. Non c’è esigenza che non possa essere superata perché prevale l’esigenza della comunità, che ha diritto ad una amministrazione.
Siamo tutti a lavoro perché ciò accada. Ed il mio appello è rivolto a tutti, a chi c’è ed a chi può arrivare a dare una mano – commenta il coordinatore regionale di Italia Viva, Camillo D’Alessandro -. Per quanto riguarda Italia Viva il consigliere Petrella ha chiarito e ringrazio, ed era giusto un chiarimento come richiesto. Noi non avevamo alcun dubbio. Sono fiducioso della volontà di tutti che sta emergendo, una volontà risolutiva e responsabile. Sono fiducioso del lavoro che saprà fare il sindaco in queste e ore e sono fiducioso della consapevolezza collettiva che riguarda tutte le forze politiche che sostengono il sindaco. Da questa crisi può nascere una opportunità. Lavoriamoci tutti”.
Il problema di Sulmona è la sua classe politica rissosa intollerante personalistica che ha reso da sempre ingovernabile la città.
In 20 anni (dal 2003 con Centofanti al 2023 con Di Piero) si sono succeduti ben 6 amministrazioni di cui solo una ha portato a termine con fatica il suo mandato, le altre 5 (con questa che cadrà miseramente) sono state tutte abortite ed è intervenuto il commissario prefettizio a governare Sulmona e i sulmonesi si vedranno ancora una volta privati di una rappresentanza istituzionale e politica. Di questo bisogna parlare…di una classe politica inadeguata e IRRISPETTOSA nei confronti del mandato elettorale.
La legge elettorale comunale in vigore, da tempo collaudata, permette agevolmente e senza sforzi di arrivare a fine mandato chiunque venga eletto, eppure Sulmona riesce ogni volta a stupire (in negativo ovviamente) e a perseverare NON arrivando MAI a fine legislatura…credo sia un record nazionale.
Purtroppo, fino a quando la politica si svolgerà per strada, nei bar, nella villa comunale e MAI nelle sedi istituzionali Sulmona avrà sempre le porte aperte per un commissario
Per governare bene una città prima di ogni requisito che sia una buona politica o il rispetto reciproco tra i politici,l’osservanza delle regole per il pacifico e costruttivo convivere da parte di coloro che siedono sui banchi dell’amministrazione comunale,è fondamentale l’amore di ognuno per quella città,il volere a tutti i costi il bene di quella città,che poi significa amare anche tutti i suoi cittadini. E i cittadini chiedono di amarsi un pò di più e di mettere da parte gli egoismi personali; solo così si potrà dare a Sulmona la forza per risollevarsi….per il bene di tutti
Apprezzo profondamente Gianluca Petrella, un uomo che ha coraggiosamente anteposto l’interesse della città alle sterili e sconfortanti beghe di palazzo portate avanti da squallidi personaggi che andrebbero presi a calci nel sedere; il tutto, con il rischio di mettere in discussione la propria credibilità.
La città è in preda allo sfinimento. Mettiamo definitivamente al bando tutti coloro che, in nome del nulla cosmico, si sono attivati così energicamente per mantenerla in tale stato. Ricordiamoci di loro alle prossime elezioni..
Il popolo dice ben altro invece: dovete andare a casa!
È questo il commento più benevolo che si ascolta per la strada… meglio un Commissario.
Le decisioni del consigliere sono e restano sue, le ha soppesate e valutate e ha fatto la sua scelta.
Resta il fatto che al di fuori di tutte le buone intenzioni, governare per la maggioranza dai banchi della minoranza in politica non è permesso, ma nemmeno nella più cauta e pacifica analisi e lo sappiamo tutti… dentro o fuori, come credo che una sua eventuale scelta in tal senso nel consiglio comunale ultimo non avrebbe spostato un bel nulla.
Salterà il banco e sarà il Sindaco a farlo saltare, e ne ha la facoltà istituzionale, ormai si è tutti fuori… non può permettersi di restare alla mercè dei lagnosi e ne uscirà vincente alla faccia dei pseudo politici innovatori!