Crisi a Palazzo, Masci rigetta le accuse: “Nessuna manovra di Gerosolimo per far cadere Di Piero”

Le accuse, Vittorio Masci, le respinge verso gli scranni dell’ex maggioranza. La sua firma, una delle nove che hanno mandato a casa l’amministrazione Di Piero, non è stata manovrata dall’ex consigliere comunale, nonché ex assessore regionale, Andrea Gerosolimo. L’esponente meloniano lo ribadisce a chiare lettere, deresponsabilizzando Gerosolimo in merito alla scelta di staccare la spina con le dimissioni in massa della minoranza. Una crisi iniziata all’alba del Natale, con il ritorno nell’ovile di Gianluca Petrella, che facendo nuovamente spola dalla maggioranza all’opposizione, ha nei fatti tolto i numeri a Di Piero per continuare ad amministrare.

“Se la caduta fosse dovuta al ritorno del consigliere Petrella, eletto nello schieramento civico di Gerosolimo, fra i banchi della opposizione, ritorno da quest’ultimo voluto, allora la maggioranza di centrosinistra dovrebbe ammettere, per la stessa logica, la inversa precedente volontà di Gerosolimo che, dopo essersi dimesso da consigliere comunale, avrebbe spedito il suo sostituto a puntellare la maggioranza, e l’amministrazione si sarebbe retta grazie a lui”. Questa la riflessione dell’esponente di FdI che, però, non tiene in considerazione le trame politiche per un nuovo arrembaggio civico nel forte di Palazzo San Francesco. Nei fatti, lo spostamento (il primo) di Petrella verso l’altro lato della barricata aveva tenuto in piedi l’amministrazione Di Piero quando spiravano forte i venti della destra. Più forte di un movimento civico uscito con le ossa rotte dalle elezioni amministrative del 2021. Tra liste non ancora pronte e Fratelli d’Italia che faceva (e fa tutt’ora) incetta di consensi, andare alle elezioni con queste due variabili sarebbe stato un rischio. Certo, è il campo delle ipotesi, ma una maggioranza tenuta in piedi in attesa di “riunire le truppe”, con la spada di Damocle sulla testa, potrebbe essere parte di un piano politico. Una raccolta di consensi mentre chi guidava la città era costretto a rincorrere. Così come parte del piano potrebbe essere l’attesa dell’inaugurazione del liceo classico “Ovidio”, per far crollare il castello di carta solo dopo il taglio del nastro.

Per Masci, tutto ciò è “pura fantascienza”. “Non è un buon segnale per la prossima campagna elettorale – commenta – che scarica la responsabilità dell’accaduto sulla opposizione, facendo finta di ignorare che il problema è tutto al suo interno, avendo perso per strada ben tre consiglieri, peraltro fra i più votati, divenendo di fatto in aula minoranza. Delle ragioni dell’accaduto si è fin troppo parlato e ritengo indelicato, da avversario politico, parlarne ancora”.

L’ex consigliere di Fratelli d’Italia ha rimarcato, inoltre, la propria contrarietà (iniziale) alle dimissioni in massa. Masci, infatti, ha più volte caldeggiato le dimissioni di Di Piero. L’ex primo cittadino, invece, di passi indietro non ne ha fatti.

“Non basta mettere in piedi una forte e coesa coalizione elettorale per vincere – conclude -, ma occorre che sia tale anche per governare, provando a mettere da parte gli esasperati personalismi che sono una delle componenti negative della politica della nostra Città. In ultimo, ma doverosamente, richiamando il momento più teso dell’intervento del Sindaco Di Piero, non ho mai dubitato sulla onestà Sua e della Sua amministrazione e gli rinnovo la mia stima personale”.

23 Commenti su "Crisi a Palazzo, Masci rigetta le accuse: “Nessuna manovra di Gerosolimo per far cadere Di Piero”"

  1. L’avvocato

    • Così diventa difficile capire anche le cose semplici…osserviamo che alcuni consiglieri in forza alla maggioranza che ha vinto le elezioni hanno deciso, a torto o a ragione, di passare all’opposizione; quindi cade il Sindaco…di chi è la causa? Di chi è sempre stato all’opposizione?…o di chi non ha rispettato il pur tenue vincolo di mandato? …non capisco…non capiamo…spiegateci meglio come stanno le cose…grazie

  2. Senza nessuna offesa per Masci ….ma secondo me è proprio così e non ti ci ha fatto ticapire niente !
    Stessa cosa dicasi per la la Nannarone …..per rompere un uovo hai fatto la frittata ….e le volpi festeggiano !

  3. Ai sulmonesi non servono piu’ giustificazioni.Non ne possiamo piu’.Siamo esasperati.

  4. Si ma dietro c’è l’influenza della Regione. Se l’assetto della maggioranza regionale ha riunito i civici della Scoccia con la destra è evidente che il comune di Sulmona se lo tirano dietro e per conseguenza del governo regionale si ridispongono alla stessa composizione anche a Sulmona. Dietro, quindi, c’è Marsilio ed ancora dietro c’è la Meloni perché la politica è così, con questi equilibri.

  5. Votante inutile? | 2 Gennaio 2025 at 19:48 | Rispondi

    Ma spero proprio di no…
    Altrimenti perché andare a votare?

  6. Condivisibile o meno, almeno l’avv. Masci riesce ad imbastire un ragionamento ed articolare un discorso di caratttere pubblico. E ad assumersene le responsabilità.
    Alcuni lo fanno altri no!
    Chiaramente il livello regionale influenza eccome, ora come anche prima però.
    La ex maggioranza, se non perde del tutto il senso della politica, può anche trovare un vantaggio da quest situazione. Ma deve lavorare meglio…

  7. Zero voti ai 9 | 2 Gennaio 2025 at 21:49 | Rispondi

    Nessun rispetto per 1 dei 9, zero voti. Boicottare lui e qualsiasi regista.

  8. Occhiobiettivo | 3 Gennaio 2025 at 07:25 | Rispondi

    L’avete fatta grossa e ora vista la reazione dei cittadini,avete paura per le prossime elezioni.Così arrivano i presunti chiarimenti di Masci e le grosse bugie di Gerosolimo,che afferma di non interessarsi più di politica da tempo.Sono sotto gli occhi di tutti le trame da voi ordite per forzare la caduta dell’amministrazone Di Piero e state pur certi,ce ne ricorderemo.Il vostro ego,i vostri interessi e ripicche personali li pagherete cari.Non possiamo fidarci di persone come voi e rischiare di nuovo.Perciò vi conviene tacere.Con voi ha perso non tanto il Sindaco uscente,ma abbiamo perso noi,tutta la città ha perso.Vergognatevi! E fateci il piacere: andate voi a casa che è meglio.

    • Mi hai tolto le parole di bocca! Chapeau!

    • Infatti tocca all’opposizione farsi maggioranza e reggere un sindaco in minoranza senza tra l’altro un accordo politico da quest’ultimo mai ricercato.
      L’opposizione fa il suo lavoro, cercare di sostituirsi a chi governa, le basi della politica

  9. Caro Over,hai proprio ragione,coloro che hanno fatto cadere Di Piero sono sostenuti e “imboccati” dalla Regione.Quando veniva Marsilio a Sulmona per qualche evento stava lì come una statua vicino al nostro sindaco senza neanche rivolgergli lo sguardo.È ovvio che avrebbe preferito interloquire con un amministratore del suo “colore”.Sono cose che si notano da lontano e ti fanno venire il voltastomaco. Queste persone,per me,non sono le benvenute.I taglianastri non ci servono.

    • Si ma il bello della democrazia è proprio la condizione che la forza politica si ottiene dal consenso elettorale. Di fatto, concretamente, Di Piero non era più il sindaco di Sulmona da quando la Scoccia ha aderito a NoiModerati partecipando alla coalizione di centrodestra regionale. Perché i cosiddetti civici ed il centrodestra alle scorse comunali hanno partecipato con
      propri schieramenti permettendo a Di Piero di vincere. Altrimenti insieme, a Sulmona, sono maggioranza come in Regione, e, questo si sta verificando. Sulmona perciò non è la città eletta ma è, In Italia, una casella da occupare esattamente come tutti gli altri enti. Quindi queste operazioni le coordinano le segreterie politiche dall’alto e le decisioni su Sulmona vengono prese rispecchiando le
      ripartizioni delle percentuali, regionali e nazionali, se Lanciano va a FDI, Sulmona a FI, la Saca alla Lega l’Aeroporto a Noi Moderati, la Gran Sasso alla Lega. Etc. Secondo le gerarchie che stabiliscono le preferenze delle schede nelle urne. Queste sono le regole, Gerosolimo, a meno che non esce dalla coalizione non decide più nulla e meno che meno Masci perché l’ ultima parola su Sulmona spetta alle segreterie Roma. Gli uffici di Meloni Tajani Lupi Salvini, per fare nomi.

      • Quindi secondo questa logica, più che elettori con proprie idee o speranze, più che città o paesi con storia e dignità, pari a quella di altre realtà, desiderosi di uno sviluppo equo e uniforme, siamo in realtà, soltanto pedine su uno scacchiere?
        Fantastico, direi!
        Poi ci si meraviglia se la gente ha perso la speranza e non vota più…
        Anzi, in realtà, alcuni interessati a votare ci sono ancora…

        • Caro Elettore, ogni elettore è un politico,perché con la preferenza nell’urna determina una direzione politica. Ora, qualsiasi politico che sia elettore o eletto ha piena facoltà di cambiare idea schieramento o percorso politico, ed i cambiamenti non avvengono soltanto nelle percentuali elettorali per diversa opinione risultante nei seggi, ma, e ringraziando IDDIO, sempre. Con stesso arbitrio, quando un amministratore eletto sinceramente ritiene che il giusto percorso politico sia altro, può cambiare fortunatamente schieramento o costituire nuove coalizioni se, grazie a chi ha combattuto, i partiti sono diversi e non soltanto unico come nei tempi passati quando era impedita ogni dialettica democratica ed i cambiamenti non erano ammessi .
          La catastrofe sociale è ben altra, cioè il basso profilo personale degli attuali protagonisti, come se, ormai, le persone di natura più fortunate si disinteressassero completamente di politica, vanificando in ciò anche un glorioso trascorso storico che ci ha elevati a godere di questo regime. Non si può ridursi a fare politica con una stessa vagliatura di figure di apparenza disagiate con espressività nel fisico e nella mente, e, nessuno escluso. Non soltanto magari chi pensa di usare la carica politica per trovare un posto da sacrestano o da portaborse a figli
          oltreche uscire in mezzo al paese a preferirlo tra le giovani locali per accordargli anche a prendere le mogli che decide lei. Evidente da ciò che alla vita politica del paese non sta partecipando la intera popolazione ma soltanto una minima parte che forse è certamente più bisognosa ma non è la parte migliore. Questo è un segnale drammatico , la progressiva degenerazione della democrazia che decade in un sistema deteriore non più rappresentativo di tutti.

          • “Quando un amministratore eletto sinceramente ritiene che il giusto percorso sia altro, può cambiare fortunatamente schieramento o nuove coalizioni…”
            Avere la libertà di scegliere è uno dei cardini della democrazia, conquistata grazie al sacrificio di moltissimi, libertà che vale ovviamente per tutti.
            Considerando però, quello a cui siamo costretti ad assistere, è sulle motivazioni che spingono a intraprendere quel ” giusto percorso” che poi sorgono tanti dubbi.
            Dubbi del tipo: giusto per chi?

      • E i paesi che non hanno nulla da “offrire”?

      • Il pensiero espresso dall’avvocato Masci sui civici, prima delle elezioni comunali mi pare fosse abbastanza chiaro…

  10. Se così fosse, cos’è l’unica cosa che spinge un determinato modo di agire politico:
    Brama di potere o Bene comune?

    • Pari dignità | 3 Gennaio 2025 at 09:58 | Rispondi

      E per bene comune deve intendersi quello di tutte le città e dei paesi d’Abruzzo, da perseguire in egual misura, con la stessa attenzione e con risorse proporzionate.
      Non solo quello di alcune città cosi evidentemente privilegiate.

  11. che strano, si corre in un soccorso non richiesto. Mah!!!

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