CRESA: sopra la media nazionale il tasso di disoccupazione in Abruzzo

Dopo un primo trimestre sostanzialmente fermo e difficoltà tra aprile e giugno, le forze di lavoro e gli occupati in regione nel terzo trimestre crescono su base annua con tassi allineati (per le donne) e migliori (per gli uomini) dei nazionali. Lo dice il rapporto del Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia. Diversamente dal resto del Paese diminuiscono gli inattivi (in prevalenza uomini). Ancora sopra la media italiana il tasso di disoccupazione.

Le forze lavoro in regione (occupati più disoccupati) ammontano alla fine di settembre 2024 a 551,6 mila con un incremento su base annua di 6,9 mila persone. In termini percentuali un +1,3% migliore del +0,4% dell’Italia e del -1,5% del Meridione. Sembra così superata la fase di incertezza che, contrariamente a quanto osservato nella media del Paese e del Mezzogiorno, aveva caratterizzato i primi sei mesi dell’anno, nel corso dei quali alla importante flessione nel I trimestre (-2,4 mila pari al -0,4%) è seguita una modestissima ripresa nel II (+400 unità che corrisponde al +0,2%).

Poco meno del 59% delle forze di lavoro è costituito da uomini (324 mila) e il restante 41% (228 mila) da donne. L’incremento tendenziale del periodo luglio-settembre 2024 è da ascriversi principalmente ai primi (+5,2 mila uomini), minore l’apporto delle seconde (+1,7 mila donne).

Nei primi nove mesi le forze di lavoro maschili hanno mostrato un andamento su base annua crescente e migliore di quelle femminili: Queste ultime arrivano a registrare nel primo trimestre una perdita di 3,8 mila unità.

Gli inattivi sono 258 mila e, in controtendenza con l’aumento nazionale (0,8%) e meridionale (2,7%,), segnano un calo rispetto al III trimestre 2023 di 5,1 mila persone (-1,9%), delle quali 4 mila sono uomini e 1,1 mila donne.

Gli occupati al 30 settembre sono 517,3 mila (305,1 mila uomini e 212,3 mila donne) con un incremento su base annua di 14 mila unità pari al +2,8% migliore del poco più del 2% italiano e meridionale. Nei due trimestri precedenti gli occupati avevano fatto registrare una modesta crescita tra gennaio e marzo (+2,5 mila persone che corrispondono al +0,5%), una flessione da aprile a giugno (-3,4 mila pari al -0,7%).

Se si esclude il secondo trimestre, nel periodo osservato gli occupati maschi mostrano un andamento migliore delle occupate le quali registrano diminuzioni tendenziali di 5 mila unità nel primo trimestre (uomini: +7,5 mila), di 1,1 mila nel secondo (uomini: -2,3 mila) e aumentano di 5,3 mila nel terzo (uomini: +8,8 mila).

A partire dall’aprile 2024 più accentuati rispetto al resto del Paese sono gli aumenti su base annua degli indipendenti che arrivano a 123 mila, il 24% del totale e, al contrario, peggiori le variazioni dei dipendenti che ammontano a 394 mila (76%). I dipendenti maschi, dopo l’aumento di 8,8 mila tra gennaio e marzo, diminuiscono tra aprile e luglio di 15,7 mila e poi da luglio a settembre di 1,6 mila. Le dipendenti segnano -8,1 mila e – 4,5 mila e poi risalgono di 3,8 mila. e occupate indipendenti segnano aumenti superiori alle 3 mila unità nei primi due trimestri e si attestano a settembre sul +1,5 mila; i maschi indipendenti registrano un -1,4 mila nel primo trimestre seguito da incrementi a due cifre nei due successivi.

Infine, il tasso di occupazione si attesta alla fine di settembre 2024 sul 6,4, superiore al 5,7 italiano e inferiore al 10,3 meridionale.

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