Una politica fallimentare sotto tutti i punti di vista, secondo i sindacati, quella adottata dalla Regione Abruzzo per l’emergenza Covid: dalla scuola alla sanità, passando per i trasporti, Cgil, Cisl e Uil, bocciano le misure adottate, perché inefficaci, controproducenti e non condivise con le parti sociali.
Ultimo, in ordine cronologico, il provvedimento che da oggi impone la didattica a distanza per tutti gli studenti delle scuole superiori: “Auspichiamo che si possano riprendere al più presto, almeno in parte, le attività in presenza, anche perché il sacrificio attuale può rivelarsi poco utile se il governo regionale in cambia passerella gestione delle misure per il contenimento dell’emergenza da Covid 19 – scrive la triplice -. Servono subito fatti concreti: nuove assunzioni, stabilizzazione del personale precario, internalizzazione dei servizi, estensione della premialità Covid e dotazione dei sistemi di protezione. Troppo poco è stato fatto sul sistema dei trasporti regionali che avrebbe dovuto garantire la possibilità di distanziamento degli alunni e di tutti i viaggiatori. Abbiamo invece assistito ad autobus stracolmi e corse mancate, con un’organizzazione a dir poco inadeguata del servizio”.
E poi l’aspetto sanitario vero e proprio, con il personale annunciato che non è arrivato e il paradosso delle Asl che per prime non garantiscono la prevenzione con le lunghe file per i tamponi, quando vengono fatti, la mancanza di dispenser nei presidi sanitari e di strumenti per il distanziamento, il fallimento del tracciamento. “Ormai la gestione dell’emergenza da parte della Regione Abruzzo è totalmente fuori controllo – dicono i sindacati -. Ma cosa avete fatto finora? Eppure le dichiarazioni dell’assessore Verì erano state rassicuranti”.
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