Suggestione, emozione e tradizione accompagnano da sempre la Corsa degli zingari uno dei momenti clou dell’estate pacentrana. Proprio in quella discesa ripida e nella gesta dei suoi partecipanti è nata l’esigenza sulla “Corsa degli Zingari”, manifestazione ricca di senso della cultura popolare abruzzese sulla sua storia di un incontro che si svolgerà a Pacentro vernerdì 1 settembre, a partire dalle ore 17, 00 nei locali dell’Auditorium del Convento.
“Nel corso dell’assemblea – fa sapere il sindaco Angelilli – annunceremo le tappe di una ricerca che si svilupperà nei prossimi mesi, con l’aiuto di studiosi locali e nazionali.”L’obiettivo è quello di realizzare un “Centro di documentazione” che richiami nel nostro paese turisti e studiosi nel corso di tutto l’arco dell’anno e non solo in una sola giornata, la prima domenica di Settembre”. Il primo cittadino sottolinea come sia di fondamentale importanza dare il giusto spazio nel panorama culturale regionale alla “Corsa degli zingari” tuttora poco conosciuta nonostante la sua antichità ed il grande significato “che vuole trasmettere in tempi difficili come oggi: resistenza e sofferenza per non soccombere di fronte alla difficoltà del presente”.
Un dibattito che precede di due giorni l’edizione 2017 della Corsa, che partirà domenica 3 settembre, giorno della festa della Madonna di Loreto, dalla sommità di Colle Ardingo, con “atleti” tutti rigorosamente pacentrani e a piedi nudi. Una edizione che rapisce da decenni gli occhi della valle e dei turisti e che vedrà quest’anno anche tanti pacentrani che sono tornati in paese da ogni parte del mondo, grazie all’iniziativa dell’Amministrazione comunale che ha voluto dedicare l’estate ai Pacentrani nel mondo.
All’incontro prenderanno parte, oltre al sindaco Guido Angelilli, l’antropologa Omerita Ranalli, gli studiosi Raffaele Santini ed Arpino Gerosolimo, alcuni “zingari” del passato, plurivincitori di più edizioni, e altri ancora in attività che saranno protagonisti anche quest’anno. Omerita Ranalli presenterà anche un video realizzato in occasione dell’edizione dello scorso anno, un incipit di una ricerca più approfondita con testimonianze delle persone più anziane, spettatori di tante edizioni, e di emigrati soprattutto in nord America, che hanno deciso di replicare la corsa anche a Detroit, a testimonianza dell’attaccamento a quella che è la manifestazione più importante e significativa del paese di origine.
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