I casi diventano tre, tre contagi da Covid 19 accertati in Abruzzo. Questa mattina, infatti, è arrivato il responso anche del secondo test da parte dell’Istituto superiore della sanità sull’uomo che ieri si era recato all’ospedale di Pescara accusando sintomi febbrili.
Si tratta di un residente nell’area metropolitana di Pescara-Chieti che nei giorni scorsi (almeno una settimana fa) era tornato da un viaggio d’affari in Lombardia ed aveva subito accusato sintomi influenzali. Per questo, per fortuna, era rimasto a casa, fino a decidersi visto che la situazione non migliorava di sottoporsi al tampone. Positivo il primo e positivo il secondo. Il paziente è ricoverato nel reparto malattie infettive di Pescara in isolamento.
Gli altri due si trovano invece all’ospedale dell’Aquila (la ventiseienne tirocinante residente in Lombardia) e in quello di Teramo (il cinquantenne della Bassa Brianza che era sceso in villeggiatura a Roseto degli Abruzzi).
C.V.D., come volevasi dimostrare, il virus è arrivato in Abruzzo, dove ha iniziato a colonizzare soggetti. Pian pian la malattia si diffonderà, in quanto il virus è libero e senza nemici. Come un commando che assale un presidio disarmato. E noi siamo attualmente disarmati, se non ci sbrighiamo a realizzare un vaccino efficace. Nel frattempo la task force è stata creata in Abruzzo o si cercherà di farla quando i buoi sono fuggiti dalla stalla per procedere a chiudere la porta? O forse pensate che noi ce la sfanghiamo? Io lo spero, ma la mia esperienza mi dice che pian piano il corona prenderà forza e vigore infettando molte persone. Meglio prevenire che curare. Ecco le persone che tossiscono o starnutiscono dovrebbero stare lontane ed allontanarsi dagli assembramenti. Ed in chiesa evitare almeno di dare la comunione in bocca ed il segno della pace dandosi la mano. Non è allarmismo , si chiama prevenzione.