Il futuro di Corfinio Futura, la lista civica che candida a sindaco Cristina Colella, si saprà solo domani, quando cioè il tribunale amministrativo regionale discuterà del ricorso presentato dalla lista contro la sua esclusione dalla competizione elettorale per un vizio formale.
Una decisione, quella della commissione elettorale circondariale di Sulmona, che mette a rischio la governabilità del paese e che, nel caso venisse confermata, vedrebbe correre come unico candidato, a questo punto contro lo scoglio del quorum, il dottore del paese Romeo Contestabile a capo della lista Corfinium Rinasce, che ha già annunciato che non si costituirà in giudizio e che nel caso non venissero ammessi i concorrenti cercherà un accordo per evitare il commissario.
La lista Corfinio Futura è stata esclusa perché nel modulo delle firme dei sottoscrittori mancava il simbolo della lista stessa, pur essendo descritto dettagliatamente. Un caso fortuito, spiega nel ricorso la lista, ovvero errore scusabile e non sostanziale che, tuttavia, i sottoscrittori sono sicuri di non aver compiuto. Perché, spiegano, così come certifica la ricevuta di regolarità sottoscritta dal segretario comunale si prende atto del deposito di una lista “recante il seguente contrassegno” (poi descritto).
“Indipendentemente dalla questione fattuale circa la presenza del simbolo della lista sul modello presentato – si legge nel ricorso – non si possono inquadrare i relativi adempimenti formali nella categoria giuridica delle c.d. ‘forme sostanziali’ e dovendosi piuttosto fare applicazione del principio di ‘strumentalità delle forme’ nel procedimento elettorale”. Insomma si tratterebbe comunque di un fatto trascurabile, visto che i componenti della lista hanno sottoscritto la candidatura in modo del tutto consapevole su chi e come erano i candidati. Tanto più che “il contrassegno non esprime ex se alcun significato politico immediato, né si componeva di simboli aventi in se stessi alcuna particolare valenza politica”, in altre parole non fa riferimento a partiti esistenti e quindi non è plausibile che un candidato si ritrovi sotto una bandiera politica con la quale non è d’accordo.
L’assenza del contrassegno sul modello di sottoscrizione, aggiungono i ricorrenti, non rientra nei casi elencati dalla legge nei quali la lista deve essere esclusa senza che la commissione possa intervenire, commissione, lamentano, che avrebbe comunque potuto chiedere chiarimenti prima di emettere il pronunciamento di esclusione.
Cristina Colella è la prima candidata a sindaco donna di Corfinio: la sua è una candidatura di continuità con il lungo periodo di gestione di Massimo Colangelo. Una “favorita”, insomma, la cui esclusione falserebbe inevitabilmente l’amministrazione democratica del paese.
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