Non è stato un interrogatorio tengono a precisare i componenti della commissione di controllo e garanzia dove ieri è stato convocato per un’audizione il presidente del Cogesa Vincenzo Margiotta. Ma la chiacchierata è stata tutt’altro che informale: registrata e trascritta, perché quanto dichiarato, ora, dovrà passare al vaglio dei dirigenti di settore che dovranno verificare la correttezza della gestione della società pubblica.
Sul tavolo diverse questioni in sospeso, a partire dalla vicenda dell’ingresso in Cogesa dell’aquilana Asm, passaggio avvenuto senza il necessario via libera da parte del consiglio comunale del capoluogo, tanto da costringere il sindaco Pierluigi Biondi a ritirare la delibera di ratifica dell’acquisizione della quota della società peligna. Situazione che potrebbe compromettere l’assetto societario di Cogesa stesso e soprattutto le sue percentuali sulla prevalenza. “La posizione di Asm verrà sanata” ha sostenuto Margiotta e già su questo punto i dubbi di fattibilità e legittimità sono tanti.
Margiotta ha difeso su tutta la linea il suo operato: dall’opera straordinaria di taglio dell’erba che rientrerebbe nella gestione delle pulizie delle strade, anche se i decespugliatori degli operai sono passati anche sui muri della città, fino alla necessità di cambiare lo Statuto della società per darle maggiore manovra e, in qualche modo, tenerla in vita (e con essa le sue cariche) anche dopo che il servizio rifiuti passerà nelle mani dell’autorità regionale di gestione (Agir).
In fondo, ha sostenuto il presidente, le attività previste rientrano tutte nel settore rifiuti: dalla gestione dei cimiteri, al verde, fino alla bollettazione.
Tutte da chiarire nelle sedi opportune sono poi le assunzioni fatte, alcune scorrendo graduatorie di vecchi avvisi, altre assorbendo i lavoratori delle cooperative di servizio.
Non è stato un interrogatorio, ma un’audizione dove atti e giustificazioni sono state messe nero su bianco per poi misurarle con le norme di legge e con l’attività di controllo analogo che finora è stato molto poco di controllo e di indirizzo.
La commissione tornerà a riunirsi probabilmente tra un paio di settimane: il lavoro di controllo e garanzia è ancora lungo.
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