Parlare di spopolamento del centro storico non è poi così corretto, almeno se nella fauna non si considerano solo gli esseri umani. Perché altre specie sono assidue frequentatrici della città antica e in particolare quella dei roditori, ovvero dei ratti. Da qualche settimana sono tornati infatti ad affacciarsi lungo corso Ovidio, scivolare da un tombino all’altro, passare da una casa disabitata a quella vicina.
Una “movida” che è frutto di una politica ben precisa di ripopolamento da parte del Comune, che per rianimare il desolato centro, in particolare, ha deciso anche quest’anno di soprassedere con il rinnovo del contratto alla ditta Biblion che, da decenni ormai, si occupa di tenere lontani ratti, mosche e zanzare, dal centro come dalla periferia e dalle zone residenziali della città.
Il rapporto di servizio tra palazzo San Francesco e la ditta è scaduto a dicembre e, nonostante le richieste, i solleciti e i preventivi presentati, nessuno ha provveduto a sottoscriverne uno nuovo.
Il risultato è che, ad esclusione della ex caserma Battisti dove c’è un contratto fino ad ottobre (e meno male vista la presenza costante e numerosa di esemplari di roditori intorno ai Musp), il resto della città è rimasta completamente scoperta. E i ratti, che si riproducono anche senza punto nascite in modo massiccio, non hanno tardato a ri-diventare i signorotti del centro storico.
Ma il peggio, come al solito, deve ancora venire, perché presto ai concittadini roditori, si uniranno le tribù degli insetti.
Entro fine marzo, infatti, deve essere effettuato il primo dei due interventi larvicida, che servono cioè a bonificare la città dalle larve di mosche e zanzare soprattutto. A questi dovranno poi seguire almeno quattro interventi adulticida che invece sono mirati a togliere di mezzo gli insetti ormai adulti.
Nulla di tutto questo è stato predisposto e programmato finora e non certo per la spesa irrisoria della convenzione che non arriva ai 4mila euro. Gli uffici del quarto settore, come al solito, hanno altro a cui pensare e la firma sul contratto di rinnovo non arriva.
Si rischia insomma di ritrovarsi tra qualche mese nella stessa situazione di emergenza di due anni fa, quando dopo che la città era stata invasa da mosche, zanzare e ratti, il Comune si decise, con poco successo, ad attivare gli interventi solo nel mese di agosto.
Con una differenza sostanziale e cioè che quest’anno si prende una stagione calda e umida: il terreno fertile per l’invasione.
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