Consorzio Intero, ecco le liste ammesse (ed escluse) nella corsa al CdA

Con apposita delibera a firma del Commissario Regionale, Adelina Pietroleonardo, sono state rese pubbliche le liste ammesse ed escluse, in vista delle elezioni del CdA del Consorzio di Bonifica Interno. Diverse le candidature respinte. Non ammessa alla tornata, nella Sezione 2, la lista “Uniti per la bonifica e l’irrigazione”, in quanto uno dei candidati ha provveduto a regolarizzare la propria situazione debitoria solo dopo la data fissata per la presentazione delle liste. Escono così dai giochi i componenti Fabio Cianfaglione, Domenico Cotta, Carmine Garofalo e Franco Volpe.

Semaforo rosso anche per la lista “Comitato per la difesa dell’agricoltura”, esclusa dalla Sezione 1, 2 e 3 in quanto il numero di sottoscrittori in regola con il pagamento del contributo consortile non è sufficiente rispetto a quanto previsto dalla normativa.

Ammessa alla tornata elettorale per la Sezione 1 la lista “Uniti per la bonifica e l’irrigazione” (candidati: De Amicis Giuseppe, Del Monte Marco e Ventresca Nello). Ammessa in tutte e tre le sezioni la lista “Consorzio nuova era” (candidato per la Sezione 1 De Panfilis Augusto; per la Sezione 2 Di Bacco Pasquale, Monaco Maurizio, Placidi Salvatore e Salvatore Piero; per la Sezione 3 D’Agostino Gianfelice, Moro Paolo e Schiavitti Fiorenzo).

Il Consorzio, inoltre, ha pubblicato l’avviso per la composizione dei seggi elettorali. Sono necessari 72 componenti effettivi ai quali se ne aggiungono 14 supplenti. Per essere inseriti nell’Albo degli scrutatori e dei Segretari di seggio occorre essere iscritti all’Albo unico delle persone idonee all’ufficio di scrutatore, depositato presso gli Uffici elettorali dei comuni del comprensorio. Bisogna essere in possesso, inoltre, del titolo di diploma di istruzione secondaria di II grado.

2 Commenti su "Consorzio Intero, ecco le liste ammesse (ed escluse) nella corsa al CdA"

  1. Dopo la prepotente aggressione di ieri di Prandini e dei squadristi citrulli della nuova Coldiretti figli dei falsi invalidi delle pensioni di Bonomi, il cittadino democratico inizia a domandarsi:Ma perché non si dismettono questi consorzi inutili ?. Una agricoltura di miseria fatta da povera gente storica, arretrata, che produce pochissimo, in beni a prezzo spropositato in riguardo alla agricoltura estensiva dei grandi macchinari automatizzati nelle pianure sterminate, che dobbiamo assecondare facendogli credere che sono di altissima qualità per giustificare la lemosina dei contributi sociali che gli dobbiamo dare per mantenerli. Ora invece vogliono fermare il progresso scientifico vietando la carne sintetica perché vogliono imporre al mercato la poca merce loro come i mafiosi che impongono il pizzo al commercio. Che si abolissero allora anche la macchine da cucire e si tornasse ad ago e filo.

  2. … e chi sarebbero i “ cittadini democratici “ ?
    Magari quelli che vivono di stipendio pubblico, paracadutati su una sedia (al caldo d’inverno e al fresco d’estate) per raccomandazioni politiche, non producendo un caxxo di nulla se non burocrazia e perdite di tempo a chi la mattina presto si alza per produrre e pagargli così i lauti stipendi, una miriadi di emolumenti e prebende varie, in un sistema parassitario e zavorrante per questa disastrata Nazione.
    L’Italia è famosa in tutto il mondo per la sua storia millenaria, la sua cultura, le sue vestigia, le sue bellezze naturali, il buon vivere… e soprattutto dall’ottimo cibo preparato da mani sapienti con gli eccellenti prodotti agricoli che produce, dall’olio extravergine di Oliva, dai Vini e spumanti, dai formaggi e latticini, dai Salumi, dalla frutta, dalle paste fresche e secche, dalle carni, ai prodotti da forno e panificazione, esportati e ricercati in tutto il mondo, e tra l’altro cercano di copiarli con contraffazioni fraudolente.
    Esportazioni che generano un valore che supera i 32 miliardi di euro ed è in costante crescita con percentuali che sfiorano il 10%.
    È tutto questo non viene prodotto dai parassiti con lo stipendio assicurato dal 23 al 27 di ogni mese… ma dalle sapienti mani e dalla fatica e dal sudore dei nostri imprenditori agricoli, lungo tutta la nostra stupenda penisola dalle Alpi alle Isole Sicilia e Sardegna.

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