“Noi non ci stiamo e non parteciperemo al consiglio”. Sulmona Bene in Comune si tira così fuori da una assise che ha come unico punto all’ordine del giorno le comunicazioni del sindaco. Un consiglio, quello di domani, richiesto con urgenza dalla prima cittadina Annamaria Casini in tempo limite per il ritiro delle dimissioni. E se da una parte c’è chi (sei consiglieri di maggioranza) chiede con veemenza il ritiro, dall’altra ci sono la consigliera di minoranza Elisabetta Bianchi, che aveva parlato ieri di richiesta urgente senza che ce ne fossero i presupposti parlando di “analfabetismo funzionale”, e ora è il momento di Sbic.
“Noi abbiamo sempre fatto della trasparenza e della partecipazione, il nostro riferimento per l’azione amministrativa. Ora la maggioranza, o quel che ne resta, vuole un consiglio comunale che impedisce la partecipazione e non rende trasparenti le decisioni amministrative”. Senza dibattito, dunque, per Sbic mancano i presupposti per un confronto come ci si aspetterebbe in questi casi. Quindi la scelta di non partecipare, perché messa in questi termini il consiglio assume il ruolo di
“un vero e proprio schiaffo alla democrazia. Secondo la forse/maggioranza dovremmo ascoltare le comunicazioni del Sindaco e non poter parlare? Dovremmo forse metterci lì buoni buoni ad assistere ad un rituale vuoto e senza senso? Noi no. Per noi la democrazia rappresentativa e le sue istituzioni sono il sale del nostro stare insieme- aggiungono-. Per noi è importante proporre un allargamento della democrazia, una maggiore partecipazione e non la riduzione a teatrino del consiglio comunale. Facciano da soli, quelli che ritengono di sbeffeggiare le istituzioni democratiche. Noi non ci stiamo”.
Con queste premesse, e l’assenza anche del Pd, l’appuntamento a Palazzo San Francesco appare, alla vigilia, sempre più come un semplice confronto interno alla maggioranza.
S. P.
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