Consiglio Comunale: cinque punti per razionalizzare la partecipazione con Cogesa

Nove punti all’ordine del giorno, da discutere e votare, ma nell’ultima seduta del consiglio comunale di Sulmona a tenere banco è stato nuovamente il Cogesa. Oltre tre ore di discussione sulla ricognizione periodica delle partecipazioni pubbliche da parte dell’Ente. Poche parole spese sulle varie Giesse Srl, Società Dmc e Saca, con quest’ultima sulla quale in Comune ha deciso di mantenere la partecipazione senza alcun intervento, poiché soddisfa le condizioni dettate dal Tusp. Più complessa la questione Cogesa, con cinque azioni di razionalizzazione e contenimento dei costi che il Comune dovrà mettere in atto per mantenere la partecipazione.

Azioni che tengono conto sia delle direttive dettate dalla Corte dei Conti, sia della difficile situazione finanziaria di Cogesa, costretta un anno fa a portare i libri in tribunale. Il primo dei cinque interventi, che verranno portati in aula consiliare per essere votati entro il 29 febbraio, riguarda l’approvazione delle modifiche alla convenzione ex articolo 30 del Tuel, per ripristinare le condizioni di esercizio effettivo del controllo analogo sulla società. Il comitato del controllo analogo, sotto impulso del sindaco Di Piero, ha approvato alcune modifiche pe rendere più snello il funzionamento del comitato soci, come il limite massimo di 5 deleghe per socio e l’abbassamento del quorum a un quarto in seconda convocazione.

Entro il 29 febbraio bisognerà approvare anche l’organo amministrativo unico a capo della partecipata. Inoltre, è previso un piano di contenimento dei costi da mettere in campo entro il 30 giugno, la valutazione del piano di risanamento prevista dal codice della crisi d’impresa e come ultimo punto le valutazioni in merito sulla discarica in località Noce Mattei.

Parla di “operazioni di facciata” la consigliare comunale Teresa Nannarone. “Questi amministratori che sarebbero dovuti andare via sono rimasti in carica, perché non ci si mette d’accordo su chi deve essere l’amministratore unico. Noi abbiamo bisogno di salvare la situazione Cogesa che garantisce un servizio importante nel territorio, evitando che si trasformi in un buco nero per le casse comunali”.

“Non possiamo continuare a fare finta di nulla sugli odori e le malattie causate dalla discarica – prosegue Teresa Nannarone -. A noi non interessa chi fa l’amministratore ma che il servizio funzioni e vogliamo pure sapere se l’elevatissimo numero dei tumori dipende o meno dalla discarica”.

“I problemi di Cogesa non sono ascrivibili a questi ultimi due anni – replica Antonella La Gatta -. Abbiamo messo in moto l’Arta con controlli periodici sulla valutazione dell’aria attorno alla discarica. L’amministrazione si è impegnata, e continua a impegnarsi, per la tutela della salute dei cittadini”.

“Questo consiglio comunale deve pronunciarsi sul futuro di Cogesa – spiega il sindaco, Gianfranco Di Piero -. Una società che da una parte da lavoro a tante persone del territorio, dall’altra la situazione dal punto di vista finanziario è pesante. Ciò reca elementi di criticità tali che fanno tremare le vene ai polsi quando si tratta di dover assumere decisioni. Non ha funzionato l’attività di controllo che i soci dovrebbero svolgere insieme sull’attività della governance. Il motivo lo ha decretato la Corte dei Conti. La scelta di Gerardini? Io la rivendico orgogliosamente. Una delle ragioni di censura che ho mosso al CdA è che non è stato possibile avere un flusso continuo costante di informazioni sulla situazione debitoria di Cogesa che rivendica nei confronti del Comune. Non c’è stata possibilità di interloquire con i tre membri del CdA, che non hanno mai voluto dialogare con l’Ente”.

3 Commenti su "Consiglio Comunale: cinque punti per razionalizzare la partecipazione con Cogesa"

  1. Se la Nannarone conosce dati e fatti che dimostrano che ci sono malattie causate dal,cogesa allora li renda pubblici, se poi alla frase successiva nel parlare dei tumori e cogesa usa la formula dubitativa qualcosa non torna o ha esagerato prima o ha sbagliato dopo il tutto sulla salute dei cittadini. Le frasi sono riportate con il virgolettato quindi sono testuali, quindi nel caso non fossero esatte mi scuso con l’interessata. E specifico non è un attacco a lei ma le due frasi sono in contraddizione e vista la gravità della prima se fosse vera vorrei conoscere i dati e i fatti che la supportano

  2. Circa una decina di giorni fa era comparso un articolo, proprio su questa testata dal titolo inequivocabile: “L’Aquila lancia l’opa su Cogesa: Di Pietro amministratore e più azioni ad Asm”, in cui si faceva chiaramente capire come la misura fosse colma e all’Aquila ne avessero davvero le scatole piene di tutti i casini combinati da queste parti (in Cogesa in primis ma, fatemelo dire, anche per altri aspetti del vivere civile) e avessero dunque deciso di intervenire direttamente e pesantemente, rilevando Cogesa e nominando un proprio commissario as acta, appunto tal Di Pietro, che, innanzitutto facesse chiarezza e poi operasse senza guardare in faccia nessuno.
    Ecco: ancora una volta i Peligni creano problemi e poi devono accorrere dalla “Fontana Luminosa” a sistemare tutto!

  3. SalviamoSulmona | 1 Gennaio 2024 at 19:42 | Rispondi

    Come faremmo da queste parti se non ci fosse il suo squallido e scomodo paesone a venire in nostro aiuto..chissà.
    Mingaver, ma va a cagher!

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