Chiede alle istituzioni competenti di prendere in esame le istanze provenienti dal mondo imprenditoriale e dall’intera comunità assumendo decisioni che preservino la vitalità economica della Marsica e della Valle Peligna. E’ Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno preoccupata per la paventata chiusura dei tribunali di Avezzano e Sulmona, “una decisione che rischia di avere ripercussioni gravissime non solo sul sistema giudiziario locale ma anche sul tessuto economico e sociale delle aree interne”. Come spiega Riccardo Podda presidente dell’associazione degli industriali per il quale i due tribunali abruzzesi rappresentano “un presidio fondamentale di legalità e giustizia, indispensabili per garantire anche il corretto funzionamento delle imprese”. Chiudere i due palazzi di giustizia significherebbe per Confindustria costringere gli imprenditori a rivolgersi altrove “con inevitabile aumento di costi, tempi e complessità burocratiche” oltre a causare “il proliferare di comportamenti illegali, specialmente in contesti già caratterizzati da fragilità economiche e sociali”.
Una chiusura che verrebbe percepita come “un arretramento istituzionale” da parte dei cittadini chiamati a pagare le conseguenze di una decisione che avrà impatti anche sulla “competitività del territorio e sulla fiducia delle imprese nel sistema economico locale”. A sottolinearlo Marco Fracassi past president di Confindustria Abruzzo e Confindustria L’Aquila per il quale “la presenza dei tribunali è essenziale per garantire tempi certi nella risoluzione delle controversie commerciali e per tutelare i diritti delle aziende”. Considerare “soluzioni alternative” dunque, questo quanto chiede Confindustria alle istituzioni chiamate a garantire il funzionamento della giustizia senza “mettere a rischio l’attrattività di un territorio per futuri nuovi investimenti”.
Non mi pare che la presenza del tribunale abbia richiamato tutti questi industriali nella nostra valle
Ci sono patrioti italiani che vogliono spostare la festa del 25 Aprile al 10 Luglio, giorno che ritengono più importante onorare, per l’orgoglio della italianità come concetto nazionale, ed anche perché dal fascismo sabaudo non ci siamo effettivamente liberati se vigono le stesse leggi che mantengono inalterate la prepotenza istituzionale e la corruzione nella pubblica amministrazione.
Il 10 luglio 1943 è il giorno in cui si sono immolate le divisioni Livorno e Napoli (che nessuno conosce) ricacciando per un giorno in mare gli americani che erano sbarcati a Gela. (se avevano subito occupato la piazza che soltanto dopo, neanche a farlo apposta è stata nominata piazza Falcone&Borsellino che tutti invece in Italia conoscono fin troppo, ma troppo troppo assai) Il martirio dei poveri ragazzi delle divisioni scomparse, ti lascia tremendamente allibito, oggi, perché hanno combattuto per la difesa della Patria senza possibilità di salvezza, coraggiosamente consci che ricacciando indietro gli americani si sarebbero esposti al tiro di artiglieria di grosso calibro dalle navi con proiettili da 60 kg, che li avrebbero macinati tutti, come è avvenuto.
Gli americani, furono, ricacciati in mare, con armi inadeguate, obsolete, non
all‘ altezza dei nemici a causa della tremenda corruzione e del giro di mazzette degli appalti militari che pagavano gli aderenti a confindustria, talché siccome era conveniente alla casta istituzionale per ingrassarsi, siamo rimasti (unica nazione) con i biplani CR42 sino al 1945 ( e soltanto l’Italia impiega i biplani nell’ordine di battaglia allistato ad El Alamein) , o con i carri armati tecnicamente scadenti e con i rivetti, i fucili 91 o con la mancanza assoluta di sistemi d’arma conformi agli eventi , lasciando in arretramento tecnologico la Nazione con lo stesso cinismo di oggi anche se fortunatamente oggi non provoca centinaia di migliaia di ragazzi fatti ignobilmente cadere…
Queste storiacce debbono terminare, nell’ era dell’intelligenza artificiale in una società tutta interamente telematica se stanno chiudendo tutte le edicole cartacee come si vede appena fuori il tribunale, non si possono lasciare in arretratezza le istituzioni disattendento gli obblighi costituzionali verso i cittadini solo perché permane un prepotente crimine parassitario nelle istituzioni che pretende di vivere fuori dal tempo, senza lavorare ed a carico della società sana. La Giustizia deve essere offerta come servizio logico e moderno al pari delle altre nazioni, perché l’Italia sta fortemente indietro. Dove: hanno chiuso le banche nelle città estere dappertutto e qui sono ancora aperte, i contanti e le carte sono stati eliminati dappertutto e qui ancora si paga in contanti con il borsellino come il 900.
Non possono restare i tribunali cartacei di tipo rurale se nelle altre nazioni europee non ci saranno più perché l’ottocento è passato e non tornerà più…. Che schifo i tenaci accattoni e i biechi parassiti.