Confagricoltura L’Aquila, gasolio bloccato e aziende in crisi

“Pronti ad avviare azioni legali”: è la minaccia che arriva da Confagricoltura L’Aquila dopo l’acceso incontro del direttivo lo scorso sabato 11 gennaio. Pomo della discordia il programma UMA (Utenti Motori Agricoli), rinnovato nel 2024 e affidato alla ABACO. Un programma, necessario per l’assegnazione del carburante agricolo agevolato che da dodici mesi, come denunciano gli agricoltori, non è operativo. Lo denunciano anche gli operatori CAA, evidenziando errori tecnici, ritardi cronici e gravi inefficienze che hanno compromesso l’operatività di molte aziende. A gennaio 2024, nessuna assegnazione è stata effettuata, un fatto mai accaduto negli ultimi 25 anni. L’impatto negativo è stato aggravato da ritardi nell’attivazione delle procedure di saldo e dall’inadeguatezza del sistema informatico, che obbliga le aziende a ricorrere al gasolio industriale a costi insostenibili.

Per questi motivi gli imprenditori agricoli, sostenuti dall’associazione, richiedono con forza di recedere dal contratto con ABACO, che “tiene in ostaggio non solo le loro aziende, ma anche l’intera regione Abruzzo, impedendo una gestione trasparente ed efficiente del carburante agricolo agevolato”.

Nel tentativo di contenere i danni, la Regione ha aumentato la percentuale di acconto al 95%, promettendo che la procedura per il saldo sarebbe stata disponibile entro settembre. Tuttavia, la funzione è stata attivata solo a novembre, e anche allora i malfunzionamenti hanno impedito ai fornitori di operare correttamente. Gli agricoltori, di nuovo costretti a ricorrere al gasolio industriale a costi proibitivi, hanno visto i propri bilanci ulteriormente aggravati.

Oggi, a pochi giorni dall’inizio del 2025, la situazione resta critica. Oltre 16.000 saldi regionali sono ancora in sospeso, mentre il sistema UMA si dimostra inadeguato rispetto ai parametri richiesti. Molti imprenditori rischiano di dover restituire parte del carburante ricevuto nel 2024 come rimanenza, un peso finanziario e burocratico insopportabile.

“Non possiamo più tollerare che l’agricoltura abruzzese paghi il prezzo di una gestione incompetente e di sistemi che falliscono proprio quando servono di più,” ha dichiarato il presidente Fabrizio Lobene. “Chiediamo alla Regione di intervenire con urgenza per garantire che situazioni di questo tipo non si ripetano mai più.”

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