Concessioni in ritardo e impianti fermi, la stagione nera di Campo di Giove

Non è una stagione fortunata, se così si può dire, quella per Campo di Giove: nonostante la neve e le giornate di sole a seguire, anche il fine settimana appena trascorso è stato l’ennesimo senza sciatori. O quasi. Gli impianti di risalita e solo quelli a valle di Quartarana, hanno infatti aperto i battenti solo ieri all’una, dopo il passaggio del gatto delle nevi che la notte prima era rimasto bloccato sulle piste poco manotenute.
Un solo skilift entrato in funzione per la prima volta a metà gennaio, saltando di fatto la parte della stagione più importante, quella a ridosso delle feste di Natale, che pure erano state graziate dalle abbondanti nevicate.
Resta chiusa al momento la seggiovia che potrebbe offrire un’alternativa di tutto rispetto agli impianti di Roccaraso, specie quando alla abbondante coltre di neve si unisce il bel tempo che bacia come nessun’altra montagna la Majella campogiovese.
Mancherebbe a quanto pare un’ultima autorizzazione all’uso delle sciovie in quota, che non permetterebbe quindi l’uso completo degli impianti il cui collaudo è stato eseguito solo qualche giorno fa.
A pesare è stato il ritardo con cui il Comune ha prorogato la concessione alla società di gestione, dopo che nell’agosto scorso, scaduto il contratto, la gara d’appalto per la gestione è andata deserta.
Gli impianti sono stati dati ai gestori, in pratica, alla vigilia di Natale e va da sé che il tempo per attrezzarsi ad accogliere i turisti non c’è stato.
Il Comune sta però preparando un nuovo bando che dovrebbe uscire a marzo e al quale, si spera, risponderà qualcuno in modo che sugli impianti si faccia una programmazione a lunga scadenza.
Il bando sarà infatti decennale e vedrà un contributo “a pie’ di lista” (ovvero in base ai consumi di luce e benzina documentati) da parte del Comune di 65mila euro l’anno.
Ma soprattutto una gestione a lungo termine permetterebbe di fare manutenzione durante la stagione calda ed evitare, ad esempio, come accaduto ieri, che il gatto delle nevi resti bloccato per un ramo sulla pista.
Nel frattempo è corsa contro il tempo per rimettere i cocci insieme e permettere, chissà, già dalla prossima settimana l’uso degli impianti a pieno regime.
Di certo quanto accaduto quest’anno non fa bene alla stazione sciistica e al paese di Campo di Giove: molti turisti in questo fine settimana hanno fatto le valige e si sono spostati nell’Alto Sangro, mentre anche le case di proprietà sono rimaste in gran parte chiuse.
Eppure il centro montano alle falde della Majella non ha nulla da invidiare ai centri più rinomati: basterebbe un po’ di programmazione e magari qualche investimento.
Basterebbe fare turismo.

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