Concerto di Capodanno con l’orchestra di Kharkiv: palchetto del sindaco riservato a donne ucraine

Un brindisi di Capodanno sulle note provenienti direttamente dall’Ucraina. Da Kharkiv, per la precisione, città della Symphony Orchestra, dalla storia centenaria, che ieri si è esibita al Teatro Caniglia di Sulmona per dare il ben venuto al 2023. Un biglietto da visita per il nuovo anno che, ormai, per Sulmona è diventato un vero e proprio classico grazie soprattutto alla Camerata Musicale Sulmonese, che proprio quest’anno festeggerà i 70 anni della propria fondazione.

Il prossimo 4 marzo, infatti, si celebrerà l’anniversario di un’idea pionieristica, nata tra le mura dell’Albergo Traffico, in un clima di ricostruzione anche sociale e culturale di un Paese falcidiato pochi anni prima dalla guerra.

Dieci giorni dopo la sua fondazione, il 14 marzo 1953, ci fu il primo concerto al Teatro Comunale, tenuto dal giovane pianista Jean Micault.

Nella serata di ieri, sono stati eseguiti i valzer e le polke dei più bei concerti di capodanno viennesi, le musiche di Strauss Dvorak ma anche Verdi, Von Suppé, Ponchielli, Offenbach e il tradizionale finale con la Marcia Radetzky.

A incastonare tanta bellezza ci ha pensato un Caniglia gremito in ogni angolo di posto. In particolare il palchetto del sindaco, Gianfranco Di Piero, è stato riservato a donne ucraine, che sono fuggite dalla loro terra. Un gesto apprezzabile, che ha dato modo anche di vivere un tanto simpatico quanto emblematico siparietto.

Al termine dell’esibizione, infatti, il Direttore Artistico e Musicale, Yuri Yanko, (Direttore dell’Orchestra Filarmonica Accademica di Zaporizhzhya), ha voluto salutare il pubblico con un messaggio di pace in diverse lingue del mondo. Tra queste, ovviamente, anche l’ucraino, generando un botta e risposta tra Yanko e le donne presenti nella postazione del sindaco. Una piccola scintilla di speranza per il futuro.

2 Commenti su "Concerto di Capodanno con l’orchestra di Kharkiv: palchetto del sindaco riservato a donne ucraine"

  1. Libiam nei lieti calici | 2 Gennaio 2023 at 16:11 | Rispondi

    La marcia di Radetzky come finale poteva essere evitata… marcia composta in occasione dell’occupazione austro-ungarica…

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