Comunità Energetica Rinnovabile: fase operativa nel vivo

“La fase operativa della CER entra sempre più nel vivo e si auspica una partecipazione coesa e collaborativa”. L’annuncio arriva dal vice sindaco Sergio Berardi, che ha condiviso il report riassuntivo dell’ultimo incontro, del 18 luglio, nel quale si è discusso sulle possibilità per costituire il soggetto giuridico della Comunità Energetica Rinnovabile come cooperativa.

“Costituire un soggetto giuridico è cruciale per una comunità energetica rinnovabile – spiega Berardi – in quanto permette di organizzare e gestire collettivamente la produzione e la distribuzione (anche se solo virtuale) di energia rinnovabile, beneficiando di incentivi fiscali e finanziamenti specifici previsti dalla normativa attuale. La legge italiana, in recepimento delle direttive europee, promuove la creazione di comunità energetiche per favorire l’autoconsumo collettivo e la sostenibilità ambientale”.

Due le opzioni sul tavolo previste. La prima riguarda la CER Sulmona Società Cooperativa, in pratica creare una CER ex novo. Il primo step consiste nell’individuare il minimo di persone per costituire una società cooperativa. Poi bisognerà descrivere il progetto d’impresa, il ruolo dei soci e le attività della cooperativa. Dopo i passaggi formali, con la costituzione davanti al notaio, l’iscrizione nel Registro delle Imprese alla Camera di Commercio e l’attribuzione del Codice Fiscale e della Partita Iva, sarà necessario comunicare l’inizio delle attività all’Agenzia delle Entrate e alla Camera di Commercio. Ultimo passo, l’iscrizione all’Albo delle Cooperative del Ministero dello Sviluppo Economico. L’investimento iniziale per la costituzione si aggira tra i 2.000 e i 3.000 euro. In merito ai costi di gestione, invece, la società cooperativa dovrà corrispondere: i costi fissi dei diritti alla Camera di Commercio, il costo biennale di revisione, le spese di deposito di bilancio, l’eventuale quota associativa a Organizzazioni di Rappresentanza. Le spese, in questo caso, toccano fino a 4.000 euro all’anno.

“I limiti di tale opzione – specifica Berardi – possono essere l’incapacità di reperire il numero minimo di soci fondatori e le risorse economiche necessarie per costituire il soggetto giuridico e inoltre, la mancanza di competenze gestionali e amministrative da dedicare alla cooperativa”.

La seconda strada prospettata si potrebbe intraprendere con soggetto giuridico già esistente che può promuovere una gestione democratica e partecipativa dell’intera Valle Peligna. Uno scenario rappresentato dalla Cooperativa Elettrica Peligna (C.E.P), fondata nel 1905 con l’obiettivo di portare energia elettrica ai cittadini di Pratola Peligna. Attualmente, la sede della cooperativa è a Corfinio.

Essendo la Cooperativa Elettrica Peligna già costituita, non si dovranno affrontare i costi di costituzione e, nella pratica, il socio interessato ad aderire alla cooperativa esistente, dovrà fornire i dati relativi all’ubicazione, del proprio POD (presente in bolletta), ed in base a dove ricade l’abitazione verrà inserito nella CER di riferimento. Ogni gruppo/CER poi avrà una propria rendicontazione degli incentivi ricevuti dal GSE che per semplicità confluiranno nella cassa della cooperativa ma che verranno redistribuiti ai soci delle singole configurazioni secondo i “risultati” di energia prodotta e condivisa forniti dal GSE per ogni CER. Per far fronte ai costi di gestione della cooperativa, ogni gruppo dovrà partecipare in modo equo utilizzando parte degli incentivi ricevuti. La quota sociale di adesione dei soci cooperatori (consumatori, produttori, prosumers) andrà dai 25 ai 50 euro, da definire con il regolamento interno operativo in fase di approvazione.

“I limiti di tale opzione – evidenzia il vice sindaco – si ravvisano principalmente nella complessità di gestione di più CER e la conseguente necessità di un gruppo di lavoro collaborativo e coeso”.

Commenta per primo! "Comunità Energetica Rinnovabile: fase operativa nel vivo"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*