Commercio di vicinato in crisi: Confesercenti chiede vertice al Comune

La Confesercenti Sulmona chiede all’Amministrazione comunale di intervenire in soccorso del “commercio di vicinato”. Un grido di aiuto verso Palazzo San Francesco, per salvaguardare i negozi locali in un’epoca monopolizzata da Amazon e altri giganti del commercio online. Confesercenti chiede un confronto, assieme alle Associazioni di categoria, per mettere sul tavolo idee in grado di portare una boccata di ossigeno ad un commercio urbano sempre più in crisi

“Le difficoltà che sta vivendo il commercio urbano derivano sì del mutato contesto economico, ma sono indissolubilmente legate a scelte perpetuate nel tempo delle amministrazioni locali e dal Governo nazionale”, ha dichiarato Pietro Leonarduzzi.

Secondo il referente di Confesercenti Sulmona, occorre operare per accrescere la vivibilità e l’attrattività del centro storico e dei quartieri sulmonesi, favorendo la presenza di residenti, migliorando l’urbanistica, creando eventi ed occasioni di visita in orario diurno e serale.

“Il commercio di vicinato è un pilastro fondamentale delle nostre città, in termini di economia, integrazione sociale e sicurezza – ha tenuto a sottolineare Angelo Pellegrino, della presidenza regionale di Confesercenti – Valorizzare i negozi locali significa investire nel nostro futuro collettivo, preservando l’autenticità delle nostre comunità e promuovendo un ambiente prospero per tutti. I negozi sono molto più di semplici punti vendita. Sono luoghi di incontro, di scambio di esperienze e di creazione di comunità, attività che forniscono beni e servizi ai cittadini e contribuiscono alla vitalità economica delle nostre strade”.

La Confesercenti ha tenuto a sottolineare come l’acquisto effettuato presso un “negozio di vicinato”, rappresenti un contributo diretto all’economia locale, alla creazione occupazionale e al sostegno delle imprese del territorio. Un domino che parte dalle scelte del singolo cittadino, e che viene meno quando si preferisce l’acquisto in rete di un bene accessibile anche nel piccolo negozio di quartiere.

7 Commenti su "Commercio di vicinato in crisi: Confesercenti chiede vertice al Comune"

  1. Ma se per un affitto in centro si chiede uno stipendio… chi volete che apra?!? Effettivamente, l’essere di fronte ad Ovidio o all’Annunziata è paragonabile ad essere davanti a Fontana di Trevi o a Piazza di Spagna…. un’idea potrebbe essere, il ripensamento degli affitti…

    • Un affitto a corso sud costa intorno ai 300 euro trattabili, da via de nino a pzza del Carmine dai 400 ai 700 euro, tranne quelli giganteschi a corso nord si torna a tariffe basse…. Non uno stipendio

  2. Ci vogliono gli uffici in centro ed i parcheggi
    Ed il problema è risolto

  3. … “ salvaguardare i negozi locali in un’epoca monopolizzata da Amazon e altri giganti del commercio online “… forse è anche vero, ma Castel di Sangro cos’è un’isola felice? Visto che è ancora pieno di negozi nel centro e quando ci capito vedo sempre molto movimento… qualcuno si faccia un esame di coscienza, perché andrà sempre peggio…

  4. E quindi in pratica questi signori cosa propongono per risolvere il problema?

  5. Metteteci la merce dentro i negozi state aperti quando c’è gente e non quando vi pare a voi e trattate i clienti con i guanti…. A Sulmona se uno cerca una chitarra dove la compra…. Ripeto una chitarra non una cosa qualsiasi di una marca a casa che ti vogliono affibbiare per forza e trattandoti anche male…
    Sai ci conosciamo tutti, si può fare…. Città di vecchi con mentalità del 1800…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*