Dopo le parole occorre passare ai fatti per il Comitato spontaneo genitori “Siamo parte del Mondo”, che ha recitato il ruolo di protagonista per evitare la pluriclasse nella scuola Secondaria di I grado di Castelvecchio Subequo, prevista per l’anno scolastico 2024/25. I genitori subequani hanno inoltrato precise richieste all’ente regionale e ai comuni del comprensorio, a seguito dell’incontro dibattito svoltosi lo scorso sabato presso la Comunità Montana Sirentina, a Secinaro.
Il Comitato ha proposto un ordine del giorno condiviso tra le amministrazioni della Valle Subequana, finalizzato alla richiesta di un vertice prima alla Regione Abruzzo, e poi al Governo. Una richiesta nate “per capire come si intende procedere per garantire il diritto all’istruzione di chi abita nelle scuole delle aree interne, come la nostra”. In vista del possibile summit, inoltre, il Comitato ha chiesto di sedere al tavolo di confronto in quanto “portatore di un interesse collettivo”.
“Riteniamo che non bisogna più rimandare, occorre agire subito – scrive il Comitato -. Che sia una “deroga lunga” o “una riforma urgente”, chiediamo che i nostri amministratori mettano nero su bianco la richiesta di inserire la questione delle scuole aree interne nell’agenda politica dei rappresentanti regionali e nazionali. Nel corso della riunione, abbiamo capito e ragionato su molti aspetti con ospiti ed interlocutori autorevoli. E’ emersa necessità di un cambiamento legislativo, una riforma della scuola di montagna che cambi i parametri definiti dal DPR 81/2009, come è stato ribadito da Miriam Del Biondo, segretaria generale FLC CGIL L’Aquila , tra gli ospiti di sabato. In provincia dell’Aquila, dove abbiamo il maggior numero di aree interne, lo spopolamento e la denatalità prefigurano uno scenario di desertificazione, impossibile da arginare con la normativa vigente”.
“E’ emersa la consapevolezza che “essere comunità” è lo strumento migliore per difendere al meglio la scuola – spiega Antonio Di Santo, sindaco di Opi -, portando l’esempio del Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise, ha parlato di “restanza” come “la capacità delle comunità di restare unite”, così come raccontato dal film di Riccardo Milani con “Un mondo a parte” ambientato proprio ad Opi. In un video messaggio portato per noi, il regista Milani ci ha dato un messaggio forte: è una battaglia etica difendere la scuola”.
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