Mentre attendono la riunione di domani al ministero per l’Ambiente dove si discuterà dell’Aia – Autorizzazione integrata ambientale – per la centrale Snam, Coordinamento No Hub del Gas e Medici per l’Ambiente Valle Peligna scrivono al ministero e riprendono uno studio pubblicato sul prestigioso New England Journal of Medicine nel quale si parla della nocività delle polveri sottili.
L’esposizione alle polveri sottili (PM10 e PM2,5 prodotte da industrie, auto ecc.) ha un effetto immediato sulla mortalità, sostengono i comitati che aggiungono i dati raccolti nello studio: ogni aumento di 10 microgrammi/mc nell’aria aumenta la mortalità generale dello 0,44% (e in particolare dello 0,36% per la malattie cardiovascolari e dello 0,47% delle malattie respiratorie), l’aumento della mortalità avviene anche per concentrazioni basse. Non c’è una soglia di sicurezza. Anche i limiti fissati finora non sono sicuri.
“Le polveri uccidono – scrivono Medici per l’Ambiente Valle Peligna (con i medici Maurizio Cacchioni e Silverio Gatta) e Coordinamento No Hub del Gas – ma il Ministero dell’Ambiente non ha colpevolmente valutato la formazione di particolato secondario derivante dalle emissioni della centrale Snam di Sulmona. Ora un nuovo studio pubblicato con grande enfasi pochi giorni fa dal prestigioso New England Journal of Medicine conferma l’estrema pericolosità delle polveri sottili il cui aumento di concentrazione ha effetti immediati sulla mortalità dimostrando tra l’altro che non ci sono soglie di sicurezza. Con il paradosso che altri uffici del Ministero dell’Ambiente bacchettano la regione Abruzzo sul redigendo Piano della Qualità dell’aria proprio su questo tema ricordando anche che la valle Peligna ha condizioni climatiche che la rendono assai vulnerabile all’inquinamento. Evidentemente gli uffici ministeriali sono in piena schizofrenia e a rimetterci sono i cittadini”.
Le centrali a gas non emettono direttamente polveri in alte concentrazioni dai camini ma queste si formano dopo, quando le emissioni dell’impianto – in particolare gli ossidi d’azoto che invece vengono rilasciati in gran quantità, decine di tonnellate – interagiscono con l’aria circostante: questo si chiama particolato secondario.
Medici per l’Ambiente Valle Peligna e Coordinamento No Hub del Gas aggiungono che il Ministero era a conoscenza da tempo di questa problematica ma stranamente non ha esaminato la questione nella Valutazione di Impatto Ambientale rilasciata alla SNAM nel 2011 per la Centrale di Sulmona; inoltre il decreto di V.I.A. ha validità di 5 anni proprio per permettere nuove valutazioni qualora un impianto non sia stato costruito entro i termini invece quello della SNAM, per un particolare incastro normativo, ha durata illimitata nel tempo, divenendo di fatto un provvedimento “immortale”; l’articolo 28 del Testo Unico dell’Ambiente obbliga il Ministero dell’Ambiente ad una rivalutazione del Decreto riaprendo di fatto la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale se emergono novità su eventuali impatti non valutati precedentemente ma il Ministero sta facendo orecchie da mercante nonostante le chiare previsioni di legge; nel frattempo si arriva al paradosso che altri uffici del Ministero bacchettano proprio la Regione Abruzzo perché nel redigendo Piano della Qualità dell’Aria non hanno considerato proprio il particolato secondario e il fatto che la Valle Peligna sia molto vulnerabile a situazione di inquinamento a causa della sua conformazione orografica.
Un comportamento che Medici per l’Ambiente Valle Peligna e Coordinamento No Hub del Gas definiscono del tutto schizofrenico e illogico da parte del Ministero dell’Ambiente e per queste ragioni chiedono che l’Autorizzazione Integrata Ambientale non sia rilasciata e che si riapra il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, tenendo anche conto dell’emergenza climatica. “Sarebbe una follia – scrivono i comitati – costruire oggi un impianto ‘fossile’ che dovrebbe funzionare fino al 2070”. Per questo domani dalle 14.30 saranno davanti al Ministero dell’Ambiente per un sit-in dimostrativo per richiamare l’ente ad applicare la legge.
S.M.
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