Coltelli e “pistole”: i giovani “bene” di una generazione sconosciuta

I due fratelli ripartiranno oggi stesso, “presi per le orecchie” dal padre costretto a venire in piena notte in Abruzzo dopo la chiamata dei carabinieri: il più piccolo neanche maggiorenne, l’altro di appena 22 anni, quello che, secondo la ricostruzione fatta finora dagli inquirenti, avrebbe sferrato ieri notte la coltellata al ventisettenne di Castelvecchio Subequo. Figli della “Roma bene”, per usare una frase fatta, che in vacanza a Molina Aterno a trovare i nonni ci sono sempre andati. Qualche giorno tra quelle montagne della Valle Subequana da dove il padre se ne era andato ancora ragazzo. Il salto nel paese vicino, dove si balla e si suona e si beve fino a tardi, il tiro alla ragazzina conosciuta l’estate prima e quella inspiegabile necessità di uscire di casa con un coltello in tasca e, sembra, anche con una pistola, seppur giocattolo, che, secondo le testimonianze di alcuni presenti, sarebbe stata estratta ad un certo punto durante la rissa.

I carabinieri di Sulmona, giunti sul posto ormai a fatti avvenuti, stanno ora cercando di ricostruire la vicenda e la dinamica della lite, con l’ausilio delle immagini delle videosorveglianza e con le versioni dei protagonisti che sono però discordanti, tanto quella data dal ventisettenne ferito (che sarebbe intervenuto in realtà a sedare una lite già scoppiata precedentemente in altri punti del paese), quanto quella dei due fratelli romani, rimasti anche loro feriti durante la rissa e che per questo sono stati trattati all’ospedale di Sulmona con una prognosi di dieci e venti giorni. Al 22enne, in particolare, sono stati applicati dei punti di sutura alla mano, per una ferita da arma da taglio che potrebbe essere la stessa usata per mandare in prognosi riservata (fortunatamente senza pericolo di morte) il ventisettenne del posto.

Le ipotesi di reato su cui stanno lavorando i carabinieri, che non ancora relazionano al magistrato formalmente, sono quelle di lesioni aggravate e di rissa, quest’ultima ipotesi ancora da verificare nella portata dei possibili indagati, tanto più che dopo il ferimento del ventisettenne a Castelvecchio si sarebbe scatenata una sorta di caccia all’uomo, fortunatamente risoltasi senza “prede”.

Resta ancora da trovare il coltello e l’eventuale scacciacani, ma l’episodio di Castelvecchio, come quello del giovane Thomas ucciso a Pescara poco più di venti giorni fa, offrono e devono imporre una riflessione sul mondo giovanile e spesso appena adolescenziale, dove portarsi un coltello dietro per una serata in un paese dell’entroterra rientra nella normalità. Anche in quelle “buone famiglie”, sempre per usare uno stereotipo, che poi vengono svegliate all’improvviso la notte dal precipitare degli eventi e da una telefonata dei carabinieri.

11 Commenti su "Coltelli e “pistole”: i giovani “bene” di una generazione sconosciuta"

  1. Chiarito che la violenza per sopraffare gli altri è sempre sbagliata e va punita con pene esemplari .
    C è da dire però anche questo :
    Molti ragazzi,sbagliando ,escono con un coltello forse perché hanno paura di tutti i brutti episodi che si sentono
    ormai ogni giorno !
    Non confondiamo chi aggredisce con chi ha paura e crede che con un coltello in tasca sia più
    Quello che voglio dire e dove e’ lo stato ?? Invece di spendere milioni per un caxxo di ponte
    Perché non si potenziano le forze dell’ordine ??? Non ci sono più volanti in giro….
    I commissariati hanno pochissime risorse di mezzi e uomini Ed è sempre poi difficile garantire la
    Copertura del territorio.
    In secondo luogo perché nelle scuole non si parla a martello dei danni che fa la
    Droga? Specie eroina e cocaina???
    Una generazione a pezzi e i politici che invece di trovare soluzioni pensano a fare gli accordi tra loro e minkiate varie

    • Concordo su tutto.. La penso come lei.. Sono colpevoli tutti, una società sfasciata hanno distrutto generazioni intere con la droga, ad oggi abbiamo più drogati che persone che non ne fanno uso, tutto questo perché??? Perché una società che non pensa fa comodo e vuoi mettere il giro d’affari infinito tra case farmaceutiche e varie, e noi stupidi a puntare il dito tra di noi invece di guardare oltre… Trovo penoso pensare che ormai anche a 11/12 anni già conoscono tutto e questo voler a tutti costi appiattire tutto e tutti, stanno rovinando il mondo..

  2. Suggerisco di recuperare tutti quegli agenti di polizia, carabinieri, finanzieri e vigili urbani messi negli uffici e riportarli su strada e se necessario sostituirli con amministrativi. Solo dopo questo si può parlare di ulteriori assunzioni. Vi assicuro che ne rimarremmo sorpresi…

  3. Buone Famiglie, Giovani Bene basta per favore sono delinquenti come tutti gli altri. Ma cosa caratterizza la Buona Famiglia? I soldi sul C/C ?Ecco appunto state sicuri che i Figli sono i peggiori perché vivono sotto la protezione dei loro Genitori che li rendono “intoccabili” grazie a conoscenze e Buoni Avvocati…..Basta non chiamateli più Giovani bene ma potenziali e pericolosi soggetti…

  4. I figli sono diventati, anche per colpa dei genitori, dei piccoli Buddha a cui tutto è dovuto senza se e senza ma.
    I risultati sono quelli che sono..

  5. Sono stato in Germania qualche tempo fa e a Monaco non ho visto una volante per giorni, eppure ero in pieno centro con turisti e diversi ubriachi in giro. Tutto tranquillo, nessuno alza un dito. Dico che sia un problema culturale

  6. Il fatto che ragazzi escano la sera per il paese con un coltello in tasca è un qualcosa di inquietante.
    Il giustificare la cosa come un’esigenza di difesa personale lo è di più.

  7. Savino Capogreco | 21 Luglio 2024 at 14:34 | Rispondi

    Probabuilmente sfugge l’equivoco di fondo: quando si parla di “cittàgenerica bene” o “famiglie bene” si intendono abitantidicittàgenerica o famiglie benestanti, se non proprio ricche, il che non vuol dire necessariamente famiglie oneste o dalla specchiata moralità.
    Sarebbe forse più opportuno e corretto parlare di famiglie/persone in vista.

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