Sulle strade provinciali la parola d’ordine è divieto di transito. Temporaneo, fino a quando non saranno ripristinate le condizioni di sicurezza, le stesse che hanno portato l’Ente a questa decisione o fino a quando lo si riterrà opportuno. Parliamo di alcune carreggiate che hanno destato e non poco l’attenzione ai fatti di cronaca, non ultimo il tragico incidente a Barrea costato la vita ad un motociclista di Campobasso.
L’Ente, la Provincia, passa alla soluzione estrema e fin troppo comoda (non certo per gli operatori turistici) perché a quanto pare i soldi per riparare quelle strade non ci sarebbero e dunque la scelta per scongiurare il rischio, che bypassa al momento il rifacimento del manto o delle vistose buche perché carenti le risorse per terminarli quei lavori. E così chiusa la strada per Campo di Giove e Passo San Leonardo e una ventina di strade, sospesa una porzione della strada per Caramanico Terme 487, strada provinciale 2 del lago di Campotosto per Barrea il limite di 30 km orari lungo Forca D’Acero, sospensione immediata della circolazione stradale lungo la strada provinciale 54 Fonte romana e divieto di transito ai veicoli su due ruote bici e motocicli lungo la Marsicana, Forca D’Acero, Sannite, dorsale Palentina. E ancora un pezzo della 479 a Scanno a San Liborio dove i sindaci della zona (Scanno e Villalago) sono disposti ad anticipare i soldi alla Provoncia purché ritiri l’ordinanza.
E insomma un po’ Tafazi e un po’ la storia della moglie gelosa che castra il marito.
Una chiusura che trova contrari diversi sindaci, in prima linea il coordinamento formato dai primi cittadini di Pacentro, Campo di Giove, Caramanico e SantaEufemia. A spiegare il dissenso verso un’ordinanza “poco ponderata” è Guido Angelilli, sindaco di Pacentro che, pur comprendendo la circostanza e la difficoltà nell’affrontare determinate situazioni, non può non rimarcare l’evidente criticità e asperità che questa scelta comporta: 20 chilometri di chiusura e abbandono, sottolineando poi la sorte della 487, le difficoltà di collegamento tra paesi, anzi l’impossibilità, anche delle attività imprenditoriali completamente isolate, un’ordinanza che mina il flusso turistico, sottolinea, i percorsi Pacentro, Caramanico, Roccaraso “una soluzione che doveva essere ponderata, che arriva come uno schiaffo in faccia, auspichiamo una revoca dell’ordinanza e le dovute correzioni”. Forse “troppo di impulso” a muovere quella firma, questioni di pericolosità e responsabilità, “ma andavano fatte le opportune valutazioni”, con criterio e una scelta adeguata al tipo di strada e allo stato della stessa specifica Angelilli. Il sindaco di Pacentro fa sapere che il presidente della Provincia si sarebbe reso disponibile al confronto a rivedere alcuni punti di quelle limitazioni, perchè l’isolamento non può essere la soluzione.
Sul piatto dell’ordinanza c’è l’incolumità degli automobilisti, sulla rete viaria di competenza dell’ente, che presenta cedimenti strutturali e vistose e numerose buche, carenze che mettono a dura prova la sicurezza della circolazione, rappresentando un pericolo correlato al fatto che gli automobilisti non sempre rispettano i limiti di velocità.
La preoccupazione per la loro strada chiusa da un po’ e un senso di presa in giro quello manifestato nuovamente dal Comitato “Frentana Aperta”, timori che inglobano altre carreggiate di ingresso a Campo di Giove, tutte pressappoco in condizioni di pericolosità, che portano come rischio “l’isolamento totale a causa della scellerata gestione da parte dell’ente proprietario” Una chiusura che i cittadini del Comune montano proprio non vogliono, emarginazione “da parte di chi ha invece il dovere di tutelare il territorio e garantirne l’accessibilità” chiedendo ai colpevoli di assumersi le responsabilità dello stato dell’arte.
Due giorni fa, proprio a ridosso del brutto incidente del motociclista, per il quale la Procura sta indagando per omicidio colposo contro ignoti, il sindaco di Barrea Scarnecchia, aveva ricordato le criticità del tratto e i lavori sulla strada che attraversa Pescasseroli, Alfedena e Barrea cominciati e poi interrotti la scorsa settimana. A rimanere fuori proprio la porzione di Barrea che resta in una situazione disastrosa, interventi che invece avrebbero dovuto, come spiega il sindaco, terminare per Pasqua.
Anna Spinosa
STRADE DISSESTATE: L’ANAS e gli enti NON PAGANO CHI SUBISCE DANNI SE:
• C’è la visibilità delle buche e degli avvallamenti;
• C’è un (anche un solo) segnale di pericolo generico;
• Esiste la perfetta illuminazione (sole) dello stato dei luoghi;
• Il danneggiato frequenta quella strada o abita vicino ai luoghi dell’incidente (Il conducente danneggiato deve ricordarsi dell’esistenza delle buche, deve tenere un comportamento idoneo (piano-piano) ad evitarle (..manovre) e – possibilmente- si deve astenere dal transitare per quel tratto di strada).
Ne deriva che in tema di danni personali derivanti da cose in custodia e subiti in esito ad una caduta, il danneggiato non è tenuto ad essere risarcito dal custode qualora l’evento dipenda da una sua distrazione (Cass. civile sez. VI, 18/02/2014, n. 3839), da una sua imprudenza (Cass. Sez. 3, Sentenza n. 24419 del19/11/2009; Cass. 19.2.2008 n. 4279) ovvero da una situazione di pericolo prevedibile, rispetto alla quale il pedone avrebbe dovuto tenere la massima attenzione (Cass., 20/01/2014, n. 999).
ESISTONO NUMEROSE SENTENZE CHE “METTONO IN SICUREZZA” L’ANAS E GLI ENTI DALLE RESPONSABILITà E DAI RISARCIMENTI. SOLO LA CASSAZIONE (DOPO 20 ANNI e …mai prima) IN VARIE OCCASIONI PUNISCE GLI AVVOCATI DEGLI ENTI RESPONSABILI…AVVOCATI PAGATI O DIPENDENTI DEGLI ENTI CHE HANNO INTERESSE A RINVIARE SEMPRE CON queste MOTIVAZIONI (COPIA\INCOLLA) INCOMPRENSIBILI E SPESSO RIDICOLE… S. F. RAIANO.
Cosa c’è da commentare sull’abitudini delle Istituzioni a non fare prevenzione, a limitarsi, quando le situazioni oramai sono ad un punto di degenerazione, a emettere ordinanze non solo inefficaci, ma anche volte a tacitare le responsabilità che hanno e a scaricare sul territorio eventuali drammatiche conseguenzecome morti, incidenti, danni alle persone e alle macchine ecc E da ultimo questi grotteschi avvertimenti:
STRADE DISSESTATE: L’ANAS e gli enti NON PAGANO CHI SUBISCE DANNI SE:
• C’è la visibilità delle buche e degli avvallamenti;
• C’è un (anche un solo) segnale di pericolo generico;
• Esiste la perfetta illuminazione (sole) dello stato dei luoghi;
• Il danneggiato frequenta quella strada o abita vicino ai luoghi dell’incidente perché il conducente danneggiato deve ricordarsi dell’esistenza delle buche, deve tenere un comportamento idoneo (piano-piano) ad evitarle (..manovre) e – possibilmente- si deve astenere dal transitare per quel tratto di strada)!!!!!!!!!!