“Diciamo no a una riforma che penalizza i territori, aumenta i costi della politica e indebolisce la democrazia locale e la rappresentanza”. Con queste parole i consiglieri regionali del movimento civico Abruzzo Insieme Giovanni Cavallari e Vincenzo Menna confermano la loro netta opposizione alla proposta di riforma elettorale avanzata dal presidente della Regione Marco Marsilio.
“Una posizione chiara e definita”, quella dei due consiglieri che “dopo lunga riflessione e analisi” sentono il dovere di evidenziare “le implicazioni negative della riforma sia dal punto di vista della rappresentanza politica che dell’aggravio delle spese elettorali per i futuri candidati”. La proposta infatti prevede un collegio unico per l’elezione dei consiglieri regionali con la possibilità per l’elettore di esprimere tre preferenze, fatta salva l’alternanza di genere. “Il collegio unico – sottolineano i consiglieri – aumenterebbe sensibilmente i costi delle campagne elettorali, penalizzando chi non può contare su grandi risorse economiche a vantaggio dei partiti più grandi, già strutturati a livello regionale”. Uno scenario che decreterebbe la fine per le liste civiche, “voce fondamentale per i territori e le persone, espressione diretta delle comunità locali”.
A ciò si aggiunge la criticià relativa alla rappresentanza territoriale perché, continuano i rappresentanti di Abruzzo Insieme, “con l’attuale sistema ogni provincia abruzzese ha garantito un minimo di sette consiglieri regionali, che diventano otto per la Provincia di Chieti, mentre con la riforma proposta si otterrebbe il risultato di lasciare alcune aree senza voce nelle istituzioni regionali, a vantaggio delle aree più popolose della costa”. Con la conseguenza di spostare “il baricentro della politica regionale verso le zone a maggiore concentrazione di popolazione e di operatori economici” a discapito di realtà geograficamente più disomogenee. Senza dimenticare che l’inserimento delle tre preferenze e l’aumento dei candidati in lista, lungi dall’essere un “esempio di ampliamento dell’opportunità di rappresentanza” come pure è stato presentato, rischia solo di produrre “distorsioni della competizione elettorale, attraverso tatticismi e alleanze di comodo, utili esclusivamente a cristallizzare lo status quo della rappresentanza politica della nostra regione”. A confermare dubbi e preoccupazioni dei due consiglieri regionali la circostanza che “l’aumento del numero massimo di candidati a 45 per lista in luogo di un’elezione riservata a 30 consiglieri, rischia inoltre, insieme alla tripla preferenza, di sterilizzare l’istituto della doppia preferenza di genere, riducendo la preferenza di sesso diverso a mero escamotage per rafforzare la preponderanza del genere già prevalente”. Eventualità, insistono Menna e Cavallari, da scongiurare per le comunità abruzzesi che già nel ridisegno dei collegi elettorali per le elezioni della Camera dei Deputati “hanno dovuto subire accorpamenti e soluzioni calate dall’alto che hanno manifestato tutti i loro limiti nelle recenti elezioni”.
Invitando il consiglio regionale a riflettere sulle gravi conseguenze che un simile sistema elettorale avrebbe per l’Abruzzo e i suoi cittadini, i due consiglieri di Abruzzo Insieme chiedono che le comunità “vengano informate attraverso una discussione da sviluppare sui territori, coinvolgendo cittadini e amministratori locali”. Perché, concludono Vincenzo Menna e Giovanni Cavallari “così erano le premesse del Patto per l’Abruzzo e non vorremmo che le decisioni calate dall’alto, la totale mancanza di ascolto dei territori, che abbiamo imputato in campagna elettorale alla parte politica del governatore Marsilio finiscano per aver contaminato e affascinato anche la nostra coalizione”.
Certo che sono contrari i civici, come lo sono i piccoli partiti che giustamente tremano.
Sembra quasi una legge fatta ad hoc per farli sparire!!!
FInora, solo i soliti più “furbi”, si sono già riposizionati in queste ultime elezioni regionali, mantendendo sempre il personale esercito mercenario al loro soldo per gli scenari più vari e redditizi.