Si chiama “Controllo del Vicinato”, ed è il progetto per far fronte all’ondata di furi e ad atti vandalici che investono Sulmona e, più in generale, l’intero comprensorio. Il protocollo d’intesa tra l’Amministrazione di Sulmona e la Prefettura dell’Aquila è stato firmato questa mattina dal sindaco, Gianfranco Di Piero, accompagnato da Domenico Giannetta, Comandante della Polizia Locale. Il progetto mette al centro della sorveglianza anche i cittadini, rivestiti del ruolo di “sentinelle della legalità”, vietando così la formazione di ronde di pattugliamento sul territorio.
Ai cittadini, infatti, basterà segnalare ogni atto sospetto alle forze di Polizia, che si occuperanno di verificare le segnalazioni. Un progetto che accresce la sicurezza collettiva e la solidarietà all’interno della comunità sulmonese. Fermo restando la conferma del ruolo centrale del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, che definisce le strategie di sicurezza da applicare sul territorio.
Finirà sotto la lente d’ingrandimento l’andamento dei fenomeni di criminalità, di degrado urbano e di disagio sociale all’interno del comprensorio. L’elenco degli episodi riportati verrà periodicamente vagliato, per redigere piani adeguati di sicurezza con una mappatura dettagliata delle zone di maggiore criticità-
Alle Amministrazioni il compito di creare una rete di cittadinanza attiva, con propri coordinatori, per l’attuazione del progetto “Controllo del Vicinato”. “La firma del protocollo d’intesa con la Prefettura – chiarisce Di Piero – rappresenta un’importante svolta nell’azione di prevenzione di crimini che turbano la comunità cittadina, rischiando di compromettere seriamente la sicurezza collettiva. I cittadini, in forza di questa intesa, potranno essere investite del ruolo di sentinelle della legalità, in stretto contatto con le autorità preposte e le forze dell’ordine. Autorità e cittadini uniti saranno capaci di prevenire crimini e restituire piena tranquillità alla comunità locale, soprattutto a soggetti più deboli ed esposti”.
Viene da chiedersi;
1 Prima del protoccollo, cioè fino a ieri il Cittadino non poteva segnalare una situazione sospetta?
2 cosa cambia quindi?
Risposte
1 SI
2 NULLA
Ulteriore domanda?
Se un cittadino chiama è la pattuglia non c’è , perché impegnata a fare un posto di controllo o altra attività [tipo intervento per violenza in fam8glia]chi verifica?
E se la pattuglia è annullata?
ATTENDONSI RISPOSTE CREDIBILI
CON OSSEQUI
Infatti, non cambia niente, la segnalazione oltre ad essere un gesto di civiltà è di collaborazione è già oggi possibile e auspicabile senza bisogno di fare protocolli che hanno solo il sapore della propaganda e non di un vero cambiamento della situazione in essere.
Non è questo il modo, bisogna chiedere, pretendere e ottenere nuove risorse di personale e mezzi per le forze dell’ordine impegnate nel controllo del territorio e nella prevenzione e/o repressione dei reati piccoli o grandi che siano.
Appunto in una latitudine sociale di povertà meridionale esattamente simile a Bari, dove con tristezza dobbiamo osservare, dove appena a qualche centinaia di kilometri a nord o nelle nazioni confinanti, nelle società di trasporto urbano o di raccolta mondezza o di reti idriche, gli stipendi sono di quasi tremila
euro e gli operai sono tutti stranieri a chiamata diretta, perché altrimenti per benessere dei locali non ci va nessuno , INVECE, qui i cittadini debbono assistere alle infiltrazioni delle mafie politiche-mafiose che controllano le partecipate ,assumono gli accoliti loro, con n discriminazione degli altri poveri che avrebbero più diritti, truffano tutti gli appalti a licitazioni e trattative private, obbligano; anche con velate minacce economiche; alla sottomissione elettorale i poveracci e le loro famiglie,ed il Prefetto di Aquila che fa ? Ci viene a firmare un protocollo per controllare i vicini di casa invece di liberarci dalle schiavitù di queste mafie e ristabilire la libertà e l’uguaglianza. Ma tra Sulmona e Bari che differenza ci passa?