Se i conti non sono in ordine, neanche l’ordine è di casa al Cogesa. E anzi proprio sulle spese che si è aperta nella società partecipata una spaccatura senza precedenti che certo non aiuta a rasserenare gli animi in un momento così delicato per il futuro della società.
Lo scontro tra Cda e alcuni capoarea si è consumato in particolare giovedì scorso, quando la governance della partecipata ha convocato d’urgenza i responsabili dei singoli uffici chiedendo un resoconto delle spese sostenute in rapporto al bilancio di previsione 2021. Insomma: tenere sotto controllo i conti in una società che ha chiuso per due anni di seguito con un bilancio in spaventosa perdita, cosa che con molta probabilità porterà già il prossimo anno ad un aumento delle tariffe nell’ordine di almeno l’8%. Fatto è che la richiesta del Cda non è piaciuta alla struttura e in particolare al coordinatore generale Stefano Margani che si è sentito scavalcato e che si è beccato anche una ramanzina dallo stesso Cda. “Il compito del Cda è quello di controllare – spiega il consigliere Sandro Ciacchi, oggetto della dura reazione dei dipendenti – e certo non dobbiamo chiedere conto al coordinatore per avere i dati di ciascun settore. Una società come Cogesa ha bisogno di riorganizzarsi e ritengo che sia indispensabile a questo punto la nomina di un direttore generale o di un amministratore delegato”. Al di là dei conti, in verità, la questione sembra essere proprio quella dei nuovi vertici: un ruolo quello del direttore che andrebbe di fatto ad esautorare le funzioni finora svolte dal coordinatore Margani, a difesa del quale si sono schierati ora molti capoarea.
“Il consigliere Sandro Ciacchi invece di concentrarsi sull’oggetto della riunione, ha preferito soffermarsi a rivolgere accuse insussistenti, inappropriate ed offensive all’intera struttura del Cogesa – scrivono ai sindaci-soci i capoarea -. Cogesa è dotato di un organigramma che stabilisce i ruoli aziendali per ciascuna funzione, probabilmente al Cda manca la conoscenza di questi documenti. Si vuole rappresentare – continuano i firmatari della lettera – che, nella completa inosservanza dell’organizzazione che lo stesso Cda ha definito e approvato, i suoi stessi membri si sono ripetutamente, per non dire ordinariamente, fatti protagonisti di un disattendimento di quanto da loro stessi sottoscritto. Peggio – aggiungono – stanno eludendo con il loro comportamento la politica della condivisione e della trasparenza, creando spaccature e malcontento tra i dipendenti”.
… quindi dall’articolo si evince che in Cogesa comandano i capo area e il loro coordinatore generale… e questa catena di Comando è stata chiamata la “ Struttura”… hanno potere di spesa e reagiscono
“ duramente” se un Consiglio di Amministrazione gliene chiede conto, scrivendo e lamentandosene direttamente coi Sindaci soci.
Ma allora questo CdA per quale motivo è stato eletto?
E per fare cosa viene pagato?
Bisognerebbe togiere subito il potere di spesa alla “ Struttura”, questi devono solo organizzare e dirigere le varie fasi lavorative e proporre soluzioni adeguate ad eventuali problematiche riscontrate, compilando solo la lista della spesa, tutto il resto in mano ad un bravo ed onesto Amministratore unico che avrà il compito di economizzare e razionalizzare le uscite, scegliendo fornitori e prodotti concorrenziali sul mercato.
Cacciare via politici, politicanti e i loro questuanti.
E in un paio d’anni le spese scenderanno di un buon 20%… altro che aumenti.
Una curiosità: ma com’è che finora è negli anni antecedenti tutto filava liscio,si pianificavano assunzioni, si promuovevano costose pubblicazioni, accumulando deficit, in buona sostanza, che solo adesso emergono???
Ma l’isola ecologica di sulmona è ancora sotto sequestro? Qui nessuno fa riprese? Parliamo sempre di edifici di strutture a compartecipazione pubblica