Quasi cinque ore di discussione, di liti, di parole grosse e porte sbattute. Un territorio dilaniato e una società pubblica su cui pesa la minaccia-annuncio di molti Comuni di ritirare l’affidamento del servizio. Ma soprattutto una nomina, quella avvenuta questa sera al Cogesa, su cui pesa l’avvertimento fatto dai Revisori dei conti, secondo i quali “l’atto è illegittimo, perché non è stato deliberato, nel rispetto del regolamento sottoscritto dai soci, in sede di Comitato del controllo analogo”.
Una premessa quella dei garanti della legalità della società che ha scatenato una accesa discussione, con i sindaci fermi nel sostenere la sovranità dell’assemblea rispetto ai regolamenti e i Revisori a ricordare che, con questa votazione, si potrebbe configurare anche un danno erariale.
Alla fine, poco dopo le 22:00, il nome di Vincenzo Margiotta (legato all’assessore Gerosolimo per le elezioni di Pratola) come amministratore unico del Cogesa viene votato in un’aula semivuota, abbandonata dalla maggior parte dei sindaci soci, ma con le quote sufficienti per incassare la maggioranza.
Un gioco al massacro, nel quale spunta la proposta del sindaco di Sulmona Annamaria Casini di affiancare al nuovo amministratore della società pubblica dei rifiuti Margiotta, l’amministratore uscente Giuseppe Quaglia: “Una consulenza di almeno un anno – ha detto la Casini – che servirà per traghettare la società in una fase delicata e per la quale occorre esperienza”. Buono per il re, ma non per la regina, insomma; con il conto di questa soluzione, ovviamente, che dovrà essere pagato dai cittadini.
Il sindaco di Raiano Marco Moca lo definisce “un contentino umiliante”, arrivato dopo che lo stesso Quaglia, disorientando i suoi sostenitori, aveva annunciato la sua indisponibilità a ricoprire un altro mandato, evidentemente consapevole di non avere i numeri per essere rieletto.
Il Cogesa ha così una nuova governance, ma non ha più il suo territorio di riferimento: quello sforzo di unità che serviva e servirà anche per avere un peso e un ruolo diverso quando il 20 luglio dovrà essere costituita l’Agir.
L’opera di ricucitura non sarà facile, né semplice: il piano dell’assessore regionale Andrea Gerosolimo di rompere la gestione unitaria tra centrodestra e centrosinistra delle partecipate è riuscito per il momento, ma gli effetti e i contraccolpi si sentiranno probabilmente presto.
ASSESSORE GEROSOLIMO, DARE QUELL’INCARICO A QUALCHE GIOVANE IN GAMBA MA DISOCCUPATO PROPRIO NO?. E’ PROPRIO VERO SIETE VOI POLITICI SENZA IDEALI, SPINTI SOLO DA INTERESSI PERONALI CHE CONTRIBUITE A FAR SI CHE TUTTA L’ACQUA VADA AL MARE. CREDO CHE TRA NOI CI SIAMO CAPITI.