Non c’è l’accordo, si va alla conta: per la prima volta una società partecipata dai Comuni del territorio non eleggerà un amministratore all’unanimità. Questa sera l’ultimo tentativo del comitato ristretto dei sindaci del Cogesa, quello che si occupa del controllo analogo, ha fallito il tentativo di trovare un’intesa in vista dell’assemblea dei soci convocata per mercoledì.
È stato il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, a ratificare con un documento ufficiale firmato da altri dodici sindaci l’ordine imposto dall’assessore regionale Andrea Gerosolimo che sul Cogesa aveva già lanciato la sua opa prima delle elezioni e che il voto di ieri ad Avezzano ha rafforzato.
I gerosolimiani, in ossequioso rispetto delle indicazioni dell’assessore, hanno così lanciato la candidatura di Vincenzo Margiotta, un po’ avvocato, un po’ imprenditore, un po’ presidente del Gal e soprattutto sostenitore nelle ultime elezioni amministrative a Pratola del candidato Alessandra Tomassilli, la carta giocata da Gerosolimo per espugnare Pratola, finita però in terza posizione nelle urne.
I sostenitori del presidente uscente Giuseppe Quaglia avevano tentato di trovare una mediazione o almeno di ottenere un rinvio, presentando tra l’altro un documento firmato da venticinque dei sessanta Comuni soci: in vista delle elezioni all’Agir e soprattutto degli scenari regionali cambiati (a partire dall’Aquila) avevano chiesto di rimandare l’elezione di un mese circa.
Ma niente i gerosolimiani non hanno concesso spazio, forti dei numeri dati dalle quote assegnate all’interno dell’assemblea (dove Sulmona vale da sola duecento voti) hanno lanciato così il guanto di sfida, cooptando anche quei sindaci tradizionalmente di centrodestra (da Campo di Giove ad Anversa) a cui fa riferimento Quaglia.
Mercoledì quindi si andrà al voto divisi e con molta probabilità sarà eletto Margiotta che eredita una società sana, con un utile di 11mila euro, un bilancio da 13 milioni e 120 dipendenti. Ma con tante sfide, importanti e delicate, ancora aperte: dalla sentenza del Consiglio di Stato sull’affidamento milionario di Sulmona (che dovrebbe uscire la prima settimana di luglio), alla necessità di ritagliarsi un ruolo nel nuovo sistema regionale della gestione dei rifiuti.
Una società che ha perso, neanche a farlo apposta, o forse sì, proprio oggi il ricorso presentato al Tar contro l’affidamento ad un’altra società fatto dal Comune di Prezza di cui è sindaco la moglie di Gerosolimo. Affidamento legittimo ha momentaneamente stabilito il tribunale amministrativo che ha respinto la richiesta di sospensiva, fissando l’udienza di merito a novembre e condannando lo stesso Cogesa al pagamento delle spese processuali.
La rottura degli accordi politici e istituzionali, ora, potrebbe complicare tutto; con molti Comuni pronti a scegliere strade alternative nella gestione del servizio come ha fatto Prezza.
Per la società Cogesa potrebbe insomma essere l’inizio della fine.
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