Cogesa, sequestro confermato. Salgono a due gli indagati

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sulmona, Daniele Sodani, ha emesso ieri il decreto di sequestro preventivo, confermando quello fatto dai carabinieri del Noe, sull’impianto del centro raccolta dei rifiuti di Noce Mattei. Nel registro degli indagati, per violazioni in materia urbanistica e ambientale, principalmente, sono finiti così oltre all’amministratore unico di Cogesa, Vincenzo Margiotta, anche il responsabile tecnico dell’impianto Stefano Margani.
Il procuratore capo Giuseppe Bellelli, che coordina le indagini, e il giudice Sodani che ha nei fatti confermato il sequestro, contestano il fatto che per la realizzazione della piattaforma (ovvero il centro raccolta) era necessaria l’approvazione da parte del Comune e cioè un permesso a costruire, anziché una semplice apertura della Scia (segnalazione certificata di inizio attività) che era stata fatta invece dalla società partecipata a suo tempo. Di conseguenza, secondo gli inquirenti, tutta l’attività di gestione fatta sul posto nei tre anni di apertura, sarebbe sostanzialmente abusiva. Tanto più, sostiene la procura, che l’impianto oltre all’approvazione del Comume, avrebbe avuto bisogno anche dell’autorizzazione della Regione, come sito di trattamento rifiuti. Linea questa, tuttavia, che sembra essere superata con gli aggiornamenti al decreto ministeriale che considera i centri raccolta non più alla stregua di centri di stoccaggio.


Il reato, di natura penale, è almeno nel primo caso nei fatti una contravvenzione e potrebbe essere sanato urbanisticamente. Ma i tempi per sbloccare la situazione potrebbero essere lunghi: tra pratiche di sanatoria e richiesta di dissequestro, potrebbero passare anche anni, soprattutto se si dovesse confermare l’interpretazione della procura per cui sarà necessaria anche l’autorizzazione della Regione. Il Cogesa cercherà di accelerare i tempi presentando una memoria alla procura della Repubblica di Sulmona, cercando di spiegare come, a suo avviso, il centro raccolta non ha portato ad un aumento di cubatura: oltre alla piattaforma in cemento, infatti, la struttura consta un prefabbricato amovibile che, secondo Cogesa, non è un edificio.


I sigilli, posti dieci giorni fa dai carabinieri del Noe di Pescara, per il momento restano, così come i disagi all’utenza che continua a scaricare abusivamente davanti ai cancelli del centro raccolta un po’ di tutto.
L’inchiesta, in realtà, non riguarda tanto le autorizzazioni urbanistiche, ma il corretto funzionamento dell’impianto e dello stoccaggio dei rifiuti, in particolare l’organico che è poi il motivo principale (o almeno questa è la tesi di Cogesa) per il quale lo scorso anno, tra giugno e agosto, vennero prodotti continui miasmi che costrinsero i residenti a barricarsi in casa.
Proprio dalla protesta nacque il comitato Marane che presentò un esposto in procura, da cui prende le mosse l’inchiesta dei magistrati.

4 Commenti su "Cogesa, sequestro confermato. Salgono a due gli indagati"

  1. Che dice….non lo so…potrei x iniziare dove era il comune….il controllore….che altro dire ma il sig. Margiotta amministratore del cogesa che tratta i rifiuti di tanti comuni come si suol dire scivola sulla buccia di banana x un semplice isola ecologica….figuriamoci come gestisce i rifiuti….ma x non elecare tutti le mie riflessioni arrivo direttamente alla fine…. è mi viene solo di pensare che è un incompetente

  2. Econcentro e puzza di organico dov’è il nesso? Non dovrebbero essere due cose diverse?

  3. dura lex sed lex | 25 Giugno 2020 at 09:15 | Rispondi

    forse non tutti sanno che già il solo basamento cementizio conferma una natura duratura dell’opera. Cass. Pen. 31388/2018
    Inoltre il concetto di facile rimozione ovvero, le opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee e ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessita’ e, comunque, entro un termine non superiore a novanta giorni, previa comunicazione di avvio lavori all’amministrazione comunale».

    CI VUOLE IL PERMESSO DI COSTRUIRE

  4. la peggiore gestione del Cogesa e’ questa ! sanno solo fare pubblicità su facebook e sui giornali ed e’ chiaramente troppo troppo politicizzata ! Chi sbaglia deve pagare confidiamo tutti nella procura !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*