Altro giro, altra corsa: venerdì prossimo l’assemblea del Cogesa ci riprova a nominare una nuova governance, quell’amministratore unico annunciato da tempo e che nei patti del dicembre 2022 doveva essere insediato da almeno un anno. Un nome non c’è, non ancora, con il centrodestra che insiste su una nomina politica (una rosa di nomi, sembra, di diretta emanazione del sindaco Biondi) e il centrosinistra che cerca invece la soluzione della competenza, nella speranza che il no forzato di Dante Quaglione, possa trasformarsi in un “ni”, un consiglio e un’indicazione, cioè, per scegliere la persona giusta.
La partecipata, d’altronde, non può sbagliare, non questa volta, mentre cammina sull’orlo del precipizio del fallimento, nella speranza e in attesa che il commissario giudiziario convalidi il piano di risanamento proposto dagli advisor.
Nel frattempo, però, si sta procedendo a cambiare le regole del funzionamento del controllo analogo che, come ha evidenziato la Corte dei Conti, non funziona e non ha mai funzionato. La formula plenaria non riesce a dare un’azione rapida ed efficace, con il numero legale che si riesce a raggiungere raramente, non ultimo venerdì scorso quando, ancora una volta, non ci sono stati i numeri per decidere. Tra sindaci assenti e distratti, che accorrono in massa solo quando c’è un ordine di scuderia politica. Da segnare il territorio, il potere.
Il nuovo regolamento proposto, e che passerà al vaglio del consiglio comunale di Sulmona lunedì prossimo, ha previsto l’espediente della seconda convocazione per restituire operatività all’organismo. Il comitato ristretto che esisteva prima della presidenza Casini, infatti, non è stato possibile ripristinarlo: troppo difficile fare una sintesi di rappresentanza.
Così si è pensato di garantire operatività al controllo analogo, facendo leva sulla seconda convocazione: perché sia valida, con il nuovo regolamento (che deve essere approvato però da tutte le assise civiche dei Comuni-soci), basterà che ci siano un quarto dei soci presenti, con la possibilità, però, di limitare le deleghe a cinque. Insomma quella quindicina di sindaci che seguono la partecipata, potranno così garantire quell’azione di indirizzo e controllo che finora è stata carente se non assente, come hanno certificato i giudici contabili.
Cambiano anche i tempi di convocazione, dimezzati da dieci a cinque giorni. Ma alla base dovrebbe esserci unità d’intenti e lungimiranza, perché se Cogesa continuerà ad essere terreno di scontro politico, con o senza il via libera del commissario giudiziario, non potrà andare molto lontano.
Leggo; “un nome non c’è, non ancora, con il centrodestra che insiste su una nomina politica (una rosa di nomi, sembra, di DIRETTA EMANAZIONE DEL SINDACO BIONDI).”
Tenete presente, cari lettori de “Il Germe”, che nel nostro capoluogo sono giustamente molto preoccupati (e seccati) per la gestione allegra e spensierata di certe aziende pubbliche (o a capitale misto) che si riscontra nella “periferia dell’impero”.
Immaginiamo quale preoccupazione…
Impero de che… gli piacerebbe..
Forse sarebbe il caso di preoccuparsi del buco del CTGS, del SED, non parliamo di AMA e meno preoccupante fortunatamente AFM. Le municipalizzate, tutte nessuna esclusa, andrebbero sciolte i dipendenti trasferiti negli enti locali con lo stipendio pari a quello dei comunale molto piu basso e la gestione dei servizi restituita agli stessi enti locali.
A Benevento si che si danno da fare, altro che Sulmoy. Ieri è anche stato inaugurato l’ascensore di Via dei Mulini, realizzato all’interno dei giardini intitolati all’onorevole Alberto Simeone nei pressi di Palazzo Mosti.
AL COGESA va fatta un’operazione di riorganizzazione generale.
Fermo restando la proprietà pubblica dell’impianto vanno privatizzati i servizi con il personale riassunto dalle società aggiudicatrici dei vari appalti. Come avviene nella stragrande maggioranza delle partecipate nelle altre città.
Mingavet ringrazia il Terremoto altrimenti quello che Tu chiami Impero sarebbe la periferia del mondo
… al COGESA va fatta una sola operazione:
C H I U D E R E … senza se e senza ma.
A noi Peligni conviene conferire i nostri rifiuti “ DIFFERENZIATI” a una discarica privata lontana dal nostro territorio… ci costerebbe molto di meno, anche se dovremmo pagare 230 € a tonnellata per lo smaltimento.
A conti fatti pagheremmo molto di meno… non avremmo più tra i coglioni questo grande DETRATTORE ambientale qual’è il sito di Noce Mattei… e soprattutto toglieremmo, rompendoglielo, il costosissimo giocattolino che scientemente la nostra “ amatissima classe politica” si è costruita negli anni, facendolo crescere come una composizione LEGO, pro domo loro.
Poi una discarica più bella di pria, e più grande e capiente per accogliere i rifiuti non trattati di quelli che si credono più furbi degli altri, se la realizzeranno nel territorio delle 99 cannelle.
Ci costa di meno in che termini?
Con meno 170 stipendi la nostra zona sarà più povera e non è che nuotiamo nell’oro
Ci costa di meno affidare il servizio a terzi e pagare i conferimenti? Non credo proprio.
Ci costa di meno dal punto di vista ambientale? La discarica c’è e nessuno ha stabilito che la discarica inquina, ad ora.
Il giocattolino basta farlo funzionare non serve chiuderlo. E anche sul giocattolino potremmo seriamente discuterne. È altrettanto onestamente bisognerebbe parlare di cogesa oltre le solite polemiche guardando anche il servizio che ci ha garantito fino ad oggi, servizio che per la raccolta differenziata non è affatto male.
… il servizio di raccolta resterà in carico alla società attuale… dei 170 dipendenti, poi, molti provengono dai Comuni Soci che li hanno fatti transitare al Cogesa anche per prestazioni di pulizia e spazzamento delle strade cittadine.
I rifiuti conferiti, che almeno per la metà dei volumi attuali, provengono da territori lontani e perdi più largamente indifferenziati, anche a prezzi di favore e ben al di sotto dei costi medi di mercato, devono essere tombati in discarica tal quali, facendo si che il “ buco” si sta rapidamente esaurendo.
Quante altre “ buche” dovremmo aprire per contenere questi volumi di rifiuti indifferenziati?
Sull’ attuale area interessata non ci sono più le condizioni di espansione in sicurezza per la presenza di abitazioni e bellezze paesaggistiche. A un tiro di schioppo ci sono i confini del Parco nazionale della Maiella e presenze archeologiche.
La discarica non inquina?
È un’affermazione fuori da ogni logica e talmente non vera che se gli si chiedesse di aprine una sul territorio di loro pertinenza… la proposta riceverebbe un netto rifiuto e la sollevazione di tutti i Sindaci e popolazioni interessate.
Il “ giocattolino” è vecchio e logoro… e va ripensato. Per il bene di tutti NOI.
La nostra salute e la difesa delle bellezze paesaggistiche territoriali, vengono prima di ogni altro altro misero interesse.
Da dove provengono si sa ma non ci possono tornare. E gli altri assunti?
La,società attuale è cogesa se la chiudi devi affidare a terzi.
La logica del consorzio è proprio quella di gestire in comunione un servizio che il comune non riesce più a gestire da solo. Troppi costi. Tornare indietro non conviene al comune di Sulmona e questo è un fatto (vedere trasporti).
Sulle buche stiamo parlando di altro perché cogesa (che lei vuole chiudere) ha la sua discarica chiudere cogesa significa pagare i servizi di raccolta e spiazzamento nonché i conferimenti in discarica e ripeto non sono certo più convenienti di farlo in comunione con gli altri comuni.
Io non ho detto che la discarica non inquina, sicuro emana cattivo odore, ma che pendendo un procedimento lo stesso non ha certificato nulla, di quello che si afferma e scriverlo su internet non rende un fatto vero. Spetta a una autorità terza stabilirlo e ad oggi non lo ha fatto.
Ripensarlo non è chiuderlo, quindi si decida visto che due commenti fa ha scritto che si deve chiudere. Cambiare idea è legittimo sparare a vanvera un po’ meno.
Concordo ma su quello tocca ricordare due cose, in primis la nostra salute dipende anche dalle auto che circolano e dalle caldaie vecchie che sono fattori certamente più inquinanti. Chiudere cogesa e continuare a far circolare tante troppe auto non tutela la nostra salute. Le bellezza paesaggistiche vanno tutelate ma di sola bellezza non si campa come non si campa d’aria. Essere intransigenti non giova bisogna trovare una via di mezzo perché non si campa di aria né di turismo (e potremmo discutere ore del turismo locale)
La Cornucopia!
..nessuno ha stabilito che inquina….
E allora!!!
Vi occorrono 170 cancri??
Nemmeno è esausta..
Vabbè che ciascuno pro domo sua ma scine ca scine.
E chi lo stabilisce che inquina un scusalaedire su un forum o una fragolina35 su di un social? E su che base su quali competenze su quali dati su quali riscontri? Che inquina, e nessuno ha detto che non può essere, spetta ad una autorità non a tuttologi del,web. Pro domo suo a chi? Dovete finirla di fare allusioni volgari e perseguibili verso chi non la,pensa come voi. Io dico quel che mi pare se non ha argomenti per contestare le mie affermazioni può sempre tacere invece di fare allusioni infamanti
Non c è infamia
Nè perseguibilità.
Arta ha rilevato qualche problemino..
Qualcosina è stato depositato in procura…
….persino il difetto di progettazione è stato rilevato: assenza di verde che riduca le immissioni.
La libertà di espressione non vale solo lei.
Tuttologia? Forse, ma sono solo io ??
Saluti
Forse la tuttologia vale anche per me ma non mi spaccio per esperto di ambiente o come avvocato. Quel che lei scrive Non significa nulla. Se l’arta rileva problemi, nel caso di specie i miasmi, non sta affermando che il Cogesa è causa di tumori (non è neanche una sua competenza). Depositare qualcosa in procura non vuol dire altrettanto nulla chiunque può farlo la differenza la fa quel che accade dopo. E ad oggi non è accaduto ancora nulla che non vuol dire che non accadrà ma che non è accaduto . Quindi lei continua a dire cose ad oggi non vere e non dimostrate. La libertà di espressione vale per tutti ma quella di dire cose inesatte non vale per nessuno così come Quella di fare illazioni .
Che non ci sia infamia nell’ alludere a chissà quale retropensiero nel sostenere le proprie Idee lo dice lei idem che non sia perseguibile. Vedendo le Sue conoscenze di diritto al posto suo non ci farei tanto affidamento
Ci mostri i dati o uno studio che dimostra che ci sono tot casi di tumori e che sono causati dalla discarica. Si chiama nesso di casualità. Perché le vostre affermazioni valgono come quelle di chi dice che ha visto gli asili volare o che la terra è piatta
Ma cosa ha letto?
Ma cosa ha letto?
Intellegga!!
Ho letto che lei sostiene indirettamente che la discarica sia causa di malattie (tumori?). Bene ha qualche dato studio ricerca fonte autorevole a sostegno di quel che scrive o è anche lei un plurilauerato all’Università della strada con master all’Università del web e tirocinio all’Università dei social ?
Quel buco va chiuso. Senza se e senza ma.
Ripensarla non vuol dire continuare a tombare rifiuti indifferenziati provenienti da decine e decine se non centinaia di chilometri.
A vanvera ci parla Lei, visto che è disposto a sacrificare la salute di tanti se non di tutti, la salubrità dell’aria, l’inquinamento delle falde e la deturpazione del territorio.
Per cosa, poi, per pochi posti di lavoro compreso, forse, il suo?
Non ne vale assolutamente la pena.
I dipendenti dei Comuni torneranno nella pianta organica dei Comuni, come prevedono le normative vigenti.
I rifiuti vanno raccolti e differenziati al meglio, soprattutto se ne dovranno produrre meno, tutto il riciclabile va riciclato, riducendo al massimo l’indifferenziata.
E poi alla raccolta vanno pesati, ognuno deve pagare per quello che produce.
Come già avviene nel Comune di Fabriano, nel Comune di Grosseto, e come si appresta a fare il Comune di Lanciano per il 2024… e come potremmo fare nel nostro piccolo Noi Peligni… sbarrando per sempre il conferimento dell’indifferenziata puzzolente e inquinante proveniente da territori lontani.
Adottiamo la “ Tariffa Puntuale “… l’utente paga per quanto rifiuto indifferenziato produce: quindi meno rifiuti indifferenziati produce, meno spende, lontani quindi dal criterio dei metri quadrati dell’immobile di residenza. Per quelli differenziati si riuscirà a risparmiare pagando solo il servizio, in quanto la plastica, il vetro, la carta, i metalli, essendo riciclabili hanno un valore sul mercato.
Il futuro della raccolta dei rifiuti è questo.
Se un Comune non è in grado di gestire i dipendenti e i relativi Servizi per cui sono stati assunti, allora va subito Commissariato per incapacità gestionale.
E poi se non sono capaci che si dimettessero tutti e mettiamoci un Commissario.
Non si permetta di usare questi toni con me che se fossimo faccia a faccia non avrebbe le palle di usare.
Quando la maleducazione prevale sull’argomentazione vuol dire che l’ argomentazione non c’è.
Questa la triste verità. Sapete solo alzare i toni senza argomenti violenza verbale per celare carenza mentale.
Quale
Normativa vigente prevede che i dipendenti Cogesa tornano al comune. Pregasi citare legge e articolo perché sparare cazzate sulla pelle degli altri è vergognoso. Immagino che come spesso accade a voi pistoleri del
Web non avrò nessuna risposta
Lei non è nuovo a queste sparate.
Citi la norma che prevede che i dipendenti Cogesa tornano al comune.
Non si discute di cazzate o di formazioni di calcio ma della vita di 170 persone e lei gioca sulla loro pelle
Il solito imbarazzante ritornello e le,solite vergognose accuse per infamare le opinioni altrui.
Se uno non la,pensa come voi vuol dire che ha un interesse è colluso o coinvolto. In realtà sembrate esserlo più voi che altri visti i toni che usate.
Dopodiché ognuno ha legittimamente la sua opinione ma signor Leone dove la persona che attacca avrebbe difeso l’esistente? Chiedere lumi e conto di certe affermazioni non è lesa maestà ma la normalità. E questo vale anche per le sue di affermazioni che è uno qualunque non un esperto . Se si parla di salute e posti di lavoro dei cittadini serve serietà e non sparate da social. Per ora nessuna condanna stabilisce che cogesa inquina,ribadisco nessuna è per ora. Potrebbe accadere ma non è accaduto. Se lo ficchi in testa e la sua personale,opinione conta come le altre anche se tenta di dargli autorevolezza alzando volgarmente i toni.
Autorevolezza che però vacilla di fronte la palese bufala, questa di a danno di concittadini onesti lavoratori, sulla riassunzione dei dipendenti cogesa nei comuni. Forse potrebbero sperare nella clausola sociale del nuovo gestore, forse e non tutti.
Sparlare sul web con questa facilità e ignoranza sulla pelle degli altri è incivile un po’ come alcuni suoi toni.
Ps non sono dipendente cogesa ma neanche proprietario di terreni o strutture vicino la discarica
Le consulenze si pagano… gratis non si fanno.