Cogesa, lunedì consiglio in seduta unica

Si terrà probabilmente in seduta unica, ovvero senza una seconda convocazione, il consiglio comunale d’urgenza richiesto dalle opposizioni per parlare della questione Cogesa. Una seduta resasi improrogabile in virtù della riunione del controllo analogo convocato dalla sindaca di Sulmona Annamaria Casini proprio per lunedì pomeriggio e nella quale all’ordine del giorno c’è l’ipotesi di modificare la governance della partecipata, passando cioè dall’amministratore unico ad un consiglio di amministrazione, ribaltando così il voto bulgaro che aveva spinto 52 sindaci a maggio ad alzare la mano per il rinnovo di Margiotta, senza conoscere neanche una carta. Un’operazione che, secondo molti, servirebbe in qualche modo a deresponsabilizzare dalla fallimentare gestione i gerosolimiani, con un bilancio consuntivo che ad oltre un mese dalla scadenza dei termini non è stato ancora presentato. Tanto che nel consiglio dovrebbe essere audito il presidente del Collegio dei revisori che aveva invitato i sindaci a non approvare il bilancio.

Per domani l’amministratore unico Vincenzo Margiotta ha convocato una conferenza stampa (inizialmente prevista per oggi, ma poi rinviata) forse per annunciare la quadratura dei conti o chissà per chiarire la sua posizione in merito al cambio di governance.
Ma la certezza del consiglio comunale non è così scontata e di mezzo ci si è messo anche il Covid: i contagi registrati questa mattina e la conseguente chiusura del primo piano di palazzo San Francesco, ha impedito infatti di ipotizzare una doppia convocazione in presenza (ovvero una sabato e una lunedì), perché la sanificazione degli ambienti sarà fatta solo nel fine settimana.
Di qui la convocazione unica, alla quale, però, la maggioranza, che si era già assentata in blocco all’ufficio di presidenza, potrebbe far mancare il numero legale, impedendo di fatto la discussione sul punto, fosse anche in seconda convocazione. Non sarebbe certo una bella prova, ma ormai, soprattutto in tema di partecipate, si è abituati a scappare dal confronto.