Sono costate 1.395 euro: due sedie e una scrivania. Non sono però né di mogano, né di cristallo, né d’oro, ma di cartone. Le ha acquistate il Cogesa un mese e mezzo fa circa, nell’ambito del progetto “Metamorfosi arredamenti in cartone” inserito nelle attività di alternanza scuola lavoro. A progettare gli arredi, infatti, sono stati gli studenti del liceo artistico Mazara di Sulmona, che hanno regalato al Cogesa i disegni poi utilizzati dalla stessa società pubblica per far realizzare da terzi i tre pezzi.
Gli arredi si trovano da qualche giorno nella sede appena acquistata di Sviluppo Italia, in attesa di fare bella mostra, prima o poi, “in fiere, eventi ed iniziative” così almeno spiegava la società pubblica nella conferenza stampa che tenne il 29 marzo scorso. Da allora, per il momento, però non ci sono state occasioni per mostrarle e così sono state parcheggiate all’ingresso di quella che dovrà essere, secondo i desiderata di Cogesa, la futura “cittadella dell’ambiente” e potenziale sede della scuola Capograssi.
La loro realizzazione è ad evidente scopo pubblicitario, tant’è che gli arredi fanno capo all’ufficio comunicazione, e bisogna dire che si tratta di una pubblicità abbastanza costosa. Come lo sono state d’altronde le biciclette elettriche affittate per raccogliere i rifiuti in centro un paio di estati fa e poi sparite dalla circolazione.
Gli uffici dicono di aver fatto un’indagine di mercato e che la cifra richiesta da chi si è poi aggiudicato l’affidamento diretto, la Nardi Mobili in cartone srl, era la più bassa.
Certo un mobile su misura ha sempre un valore aggiunto, ma il paragone con gli altri mobili in cartone, realizzati dalla stessa azienda, sembra non reggere.
Scorrendo il sito della Nardi, infatti, si trova ad esempio una scrivania 140×80 al prezzo di 66,20 euro, oppure una sedia per ufficio 56×53 a 35,70 euro. Si tratta certo di modelli base e dimostrativi, ma tra i 130 euro circa necessari all’acquisto di due sedie e una scrivania ai quasi 1.400 euro spesi da Cogesa ce ne passa, dieci volte ne passa.
Grazie alla redazione per dare luce ad una torbida gestione. Ma la procura cui tanto lottiamo affinché resti nella Valle Peligna cosa fa in tutto questo?
Bravo , Aldo. La Procura del Tribunale di Sulmona dorme su tante illegalità commesse nel nostro territorio. E SI PRETENDE DI SALVARLA!!!!!!
Non c’è nessun organo di controllo? I sindaci dei comuni che dicono? Tutto regolare?