Sono stati concretizzati questa mattina le 38 assunzioni a tempo indeterminato in seno al Cogesa con tanto di sorrisi e strette di mano. Un atto che i precari attendevano da tempo, possibile dopo il via libera ieri nell’assemblea dei soci dopo un periodo, un mese circa, di incontri con i sindacati che lo hanno definito “accordo epocale”. I lavoratori, finite le possibilità di proroga, rischiavano il licenziamento.
Una operazione, in realtà, anche al centro di alcune polemiche legate alla possibilità della partecipata di affrontare le spese legate alla stabilizzazione. A proposito interviene l’amministratore unico Vincenzo Margiotta: “Chiaramente l’operazione è supportata dalle coperture di bilancio e abbiamo quantificato in 24mila euro la maggiorazione dei costi per visite mediche, divise, uffici – spiega – con questa somma, però, riusciremo a garantire un futuro solido a 38 famiglie, che ora erano appese a rinnovi in extremis e scadenza definitiva della graduatoria. Certo si tratta di uno sforzo importante per l’azienda, ma la natura pubblica di Cogesa impone scelte non solo economiche, ma anche di valenza sociale, peraltro supportate dall’aumento dei ricavi confermato nel previsionale 2019”.
Con il tempo e in base alle esigenze operative dei territori gestiti si aggiusteranno orari e turni dei dipendenti.
Che mondo neomelodico.Come é malridotto l’Abruzzo e gli abruzzesi. Tutta siffatta cerimoniosa pompa per trenta umili posti da spazzino. In altre nazioni europee, questi posti sono tutti affidati agli immigrati afroasiatici, così come i ferrovieri i tramvieri i taxisti, nelle fabbriche etc. etc.