La tregua durerà un altro mese. Al massimo quaranta giorni. Poi l’attuale governance di Cogesa dovrà salutare e lasciare il posto a nuove forze alla guida della partecipata, scelte dai sindaci dei Comuni soci. Anzi, bisognerebbe parlare al singolare, visto che nelle menti dei primi cittadini locali balena l’idea di un unico amministratore al posto dell’intero Consiglio d’amministrazione.
D’altronde i patti ai quali si è giunti nella serata di ieri sono chiari: nessuna sfiducia al Cda, né tantomeno voti contrari all’approvazione del bilancio consuntivo 2021 (che avrebbe avuto importanti strascichi giudiziari) in cambio delle dimissioni da presentare con largo anticipo rispetto alla naturale scadenza prevista per il Cda, e fissata a ottobre.
Ecco dunque che lo stesso Consiglio d’amministrazione ha convocato per il prossimo 30 dicembre un’assemblea per approvare il bilancio di previsione 2022. In pratica a poco più di 24 ora dallo scoccare della mezzanotte del nuovo anno. Un passaggio necessario che, immediatamente dopo, verrà seguito dalla convocazione di un’ulteriore assemblea entro il 31 gennaio 2023. Qui l’attuale governance dovrà presentarsi dimissionaria secondo gli accordi presi ieri, per dar seguito a un nuovo corso.
“L’approvazione del bilancio consuntivo in attivo e con un utile, seppur non elevato, certifica il
cambio di passo attuato dalla nuova governance – sottolinea il presidente Nicola Guerra, assieme ai
componenti del CdA di Cogesa SpA, Valentina Di Benedetto e Sandro Ciacchi – siamo convinti che il
risultato raggiunto, a cui si aggiunge l’approvazione all’unanimità del bilancio previsionale 2021, sia
un’ottima base per tornare a lavorare al meglio e con serenità nell’interesse del territorio, dell’ambiente
e della Società, che dà lavoro a circa 170 dipendenti e che serve 80mila persone ogni giorno tra le
province dell’Aquila e di Pescara”.
Vista la precedente situazione finanziaria ereditata,, fanno sapere da Cogesa, è stato necessario far ricorso all’utilizzo di maggiori termini per l’approvazione del documento contabile 2021, oltre a quelli già previsti dalla pandemia Covid-19, che ha procrastinato di sei mesi il termine dalla data di chiusura dell’esercizio.
Ciò ha consentito anche ad alcuni Soci di approvare oltre i tempi consentiti i Pef (Piani economici finanziari) 2021, senza i quali non si sarebbe potuto determinare con esattezza il bilancio della Società.
“Da qui potremo continuare con la ristrutturazione societaria – concludono i vertici della partecipata – e l’attuazione delle indicazioni dell’assemblea dei Soci per restituire a Cogesa il ruolo che merita e che le compete di società leader a livello nazionale nell’ambito dei servizi ambientali – aggiungono dal CdA – l’approvazione del bilancio consuntivo è stato un atto di responsabilità dell’assemblea dei Soci e del CdA stesso, nei confronti della Società e delle maestranze che ogni giorno la mandano avanti con loro lavoro quotidiano”.
chissà perchè mi viene da ricordare che secondo il tanto vituperato art 42 del TUEL ogni indirizzo alle partecipate (quindi anche quello sul mutamento delle forme dell’organo amministrativo) è materia esclusiva spettante ai Consigli Comunali dei Comuni soci di cui i sindaci sono quindi, giustamente, meri portavoce nella assemblea della partecipata.
Ne discende che per imprimere il passo che i sindaci in cuore loro auspicano è necessario che i Consigli Comunali dei Comuni soci di Cogesa Spa incartino e votino, approvando, le necessarie delibere di indirizzo.
Ci sono le maggioranze? sinora che indirizzi hanno dato i Comuni soci?
Povera Italia
Se la sono mangiata l’Italia, mank lu turzl cenn lassat! Che vi possino!
… “ che dà lavoro a circa 170 dipendenti e che serve 80mila persone ogni giorno tra le
province dell’Aquila e di Pescara”…
Sicuri, ma proprio sicuri che i rifiuti vengono “solo” dalle Provincie dell’Aquila e Pescara?
Non è che vi siete dimenticati di citarne qualcuno/a?
Nel sito Cogesa, Portale società trasparente, proprio in virtù dell’ autodichiarata “ trasparenza” potete indicare i quantitativi di rifiuti conferiti dai vari soci, senza ometterne qualcuno, e distinti per codici EER (CER ) e mettere i dati ben in evidenza in modo che tutti i cittadini possano consultarli?
Perché, vedete, citare i 170 posti di lavoro, che tra l’altro non sono tutti riconducibili a nuclei familiari della Valle Peligna, cozza con il DIRITTO dei cittadini e del territorio dei Peligni di sopportare, caricarsi
e “ ingoiare” i rifiuti prodotti in un’areale molto più ampio di quello descritto e di una popolazione forse il doppio se non superiore.
TRASPARENZA… almeno questa abbiamo il diritto di chiederla e ottenerla?
Perché vedete, i Sindaci in una società in House partecipano per rappresentare e difendere gli interessi dei cittadini e preservare il territorio… e non per tirare l’acqua ai propri mulini o tornaconti personali.
Ma un confronto in Consiglio Comunale da cui avere informazioni più dettagliate come cittadini non è possibile?
Soprattutto per quanto attiene ad eventuali rischi per la salute di noi tutti in relazione ad eventuale inquinamento?
bene,per comprendere gli illusionisti (passati/presenti) delle favole dei magici positivi eccellenti risultati basta fare una ricerca in rete:economia circolare/raccolta differenziata le migliori aziende… tutte le informazioni chiare e trasparenti,con bilanci,personale/
mezzi,territorio/popolazione/servizi,analisi,studi,approfondimenti,comparazioni,ecc,ecc
incluse le classifiche delle migliori aziende in termini di qualita’/efficienza servizi erogati,bilanci economici/personale…nessuna similitudine,le differenze sono tutte negative,altro che commissioni,inchieste,tavoli di confronto,sedie,poltrone,ecc,ecc, un confronto con aziende simili per territorio /popolazione,per comprender, e basta,o no?