Cogesa, Di Piero bacchetta i sindaci civici. Nuove linee guida per l’affidamento delle consulenze

Il clima resta rovente tra i Comuni soci di Cogesa, politicamente spaccati anche a seguito della ritira della nomina dei due legali esterni, individuati dalla società per l’avvio del recupero crediti. Alla lettera piccata dei quindici sindaci di area civico-centrodestra, ha risposto per le rime il sindaco di Sulmona in Assemblea questo pomeriggio.

Il primo cittadino sulmonese ha rimesso tutti in riga. Soprattutto chi gli ha contestato il ritardo di 11 giorni per prendere posizione sulla nomina dei legali individuati dall’Amministratore Unico, Nicola Sposetti, al costo di 280.000 euro. Un tempo, quello intercorso tra l’avviso di nomina e la risposta di Di Piero, utilizzato dal sindaco ovidiano per studiare la determina per l’affidamento dell’incarico. Anche perché, e qui passa la sottile differenza tra civici e centrosinistra, la richiesta di revoca da parte di Di Piero è a sfondo giuridico. Il sindaco del capoluogo peligno, infatti, non si è limitato a riportare il mancato conferimento dell’incarico a uno dei 117 avvocati in seno alla lista di Cogesa, come fatto dall’area Scoccia-Gerosolimo. “Ho posto un problema di legittimità dell’atto”, ha precisato Di Piero che parla di attacco pretestuoso da parte del civismo conservatore.

“Da presidente del controllo analogo- aggiunge Di Piero – ho nuovamente chiesto che le delibere vengano inviata a tutti i sindaci del Comuni Soci, al fine di una corretta trasparenza”.

E sull’affidamento delle consulenze i paletti saranno più rigidi. Nel pomeriggio è passato a votazione il documento programmatico, seppur non senza qualche mugugno da parte di alcuni soci. Le nuove linee guida incanalano la società e regolano gli indirizzi per l’affidamento delle consulenze, con riserva di integrazioni già precettive.

Poi la votazione del bilancio previsione 2024, passato a maggioranza nonostante il voto contrario di Sulmona. Una bocciatura di marca ovidiana che nasce dalle spese di personale e dai costi di pensionamento, nonché da questioni tecniche. Ora tocca all’approvazione del conto consuntivo 2023: in rosso di oltre un milione e 300 mila euro.