Cogesa, decreto ingiuntivo da oltre mezzo milione

A domanda specifica e dettagliata aveva negato: “Non è vero, non c’è nessun decreto ingiuntivo a carico della società” aveva detto meno di una settimana fa l’amministratore unico di Cogesa Vincenzo Margiotta. E invece oggi è arrivata la clamorosa smentita, che lascia solo due ipotesi a riguardo: o l’amministratore unico non era informato, o ha mentito. In entrambi i casi non proprio una bella figura.
Fatto è che a dire come stanno le cose è stato oggi l’assessore alle Partecipate del Comune di Sulmona Stefano Mariani, che incalzato dal consigliere Mauro Tirabassi, ha ammesso: “C’è un decreto ingiuntivo di 530mila euro nei confronti di Cogesa – ha detto Mariani – ma d’altronde se i Comuni non pagano, neanche il Cogesa può pagare i suoi fornitori”. Che in questo caso sono la Smaltimenti Sud di Isernia, dove il Cogesa trasferiva, e non trasferisce più (che coincidenza) i rifiuti in eccesso trattati nel suo impianto.


L’assessore so tutto io, d’altronde, è uno che le carte di Cogesa le conosce bene, se è vero, come ha detto oggi in consiglio rispondendo ad un’interrogazione, di aver personalmente spulciato le fatture della partecipata per rispondere alle richieste degli organi di controllo e far quadrare il bilancio. Quello che non è stato ancora depositato perché la perizia non è stata, né può essere asseverata prima di settembre.
Dichiarazioni, quelle dell’assessore Mariani, che lasciano alquanto perplessi, non tanto e non solo per l’equazione matematica “non mi pagano=non ti pago”, quanto per il fatto che l’assessore dovrebbe essere a sua volta organo di controllo in rappresentanza del Comune-socio (con la maggiore quota societaria, tra l’altro), piuttosto che contabile aggiunto della partecipata.


Che poi in questa ambigua veste è difficile far valere gli interessi del Comune: “Versiamo alle casse di Cogesa quasi 4 milioni di euro l’anno – ha fatto notare Fabio Pingue – con un affidamento che ancora oggi, dopo anni, è fuori legge, con tanto di sentenza del Consiglio di Stato. Se le criticità per l’affidamento in house (quelle della cosiddetta prevalenza, ndr) sono state superate, non capisco perché il Comune non provveda a fare un nuovo affidamento, sia esso con gara o, più logicamente, in affidamento diretto proprio al Cogesa, con il quale però si potrebbe trattare per una riduzione del costo del servizio”. Così, d’altronde, hanno fatto anche altri Comuni soci. Quelli che fanno l’interesse dei cittadini che rappresentano.

3 Commenti su "Cogesa, decreto ingiuntivo da oltre mezzo milione"

  1. Il botto è vicino… A coprire i danni saremo noi con le nostre bollette e la nostra salute 😔

  2. Come volevasi dimostrare…..ma se aumentano di un solo centesimo la tari rispetto a quest’anno…….ci potremo rifiutare di pagare un errore nn nostro

  3. WARNING

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