Cogesa, bilancio sospeso dai Revisori. Sindaci spaccati sull’assunzione del direttore

Centoventimila euro l’anno per un direttore generale che, secondo i programmi, entrerà in organico dal prossimo primo luglio e le convenzioni con i Comuni che restano in gran parte non firmate: il bilancio del Cogesa resta “sospeso”, come il parere dei Revisori dei conti che hanno invitato “in un termine congruo, il consiglio di amministrazione a provvedere al rinnovo dei contratti scaduti e alla sottoscrizione di quelli non ancora affidati – si legge nella relazione depositata nei giorni scorsi -, affinché si possa addivenire alla corretta contabilizzazione nel bilancio dei ricavi e degli interessi attivi di mora collegati previsti da contratto”.

Sui conti della partecipata pesano in sostanza troppe incognite per dare il via libera al bilancio e al piano di investimenti: la valorizzazione degli ammortamenti, gli effetti del Paur, gli accantonamenti per il ripristino ambientale e sul fondo svalutazione crediti, la valorizzazione dei ricavi da conguaglio del Pef (piano economico finanziario) di alcuni Comuni come Sulmona, Secinaro e Vittorito, le eventuali soccombenze nelle cause civili e penali. “Queste modifiche incideranno in modo sensibile sul risultato di esercizio” dicono i Revisori, ovvero non è consigliato fare i conti senza l’oste. Soprattutto per la “rilevante esposizione debitoria (oltre 8,2 milioni di euro, ndr) – per la quale secondo i Revisori – bisogna continuare con costanza nel ripianamento dei debiti pregressi ereditati da questa gestione”.

Di fronte a queste incertezze e lo sfacelo creato, c’è stato un incremento del costo del personale per 170mila euro, mentre altri 60mila euro sono previsti nel 2022 per il direttore generale a partire dal primo luglio (per un costo annuale di 120mila euro), figura che gli stessi Revisori consigliano di non assumere: “Alla luce di queste considerazioni – scrivono -, è opportuno valutare in via prudenziale l’eventuale conferimento del nuovo incarico di direttore generale”.

Il caso del direttore, d’altronde, ha creato diverse spaccature in seno ai Comuni-soci: ieri nel controllo analogo convocato per discutere della questione, i sindaci erano in gran parte assenti. E c’è chi tra loro è pronto a non rinnovare gli affidamenti, ovvero di procedere a gara, se passerà questa linea su cui sembra invece essere d’accordo il sindaco di Sulmona.