Una doppia figuraccia, che a confronto l’assenza questa mattina in consiglio comunale è un “peccato veniale”. Perché la vera vergogna, la maggioranza gerosolimiana, dovrebbe almeno averla provata oggi nella riunione del controllo analogo sul Cogesa dove nel giro di poche ore è riuscita a smentire se stessa su due punti fondamentali: il primo è che il bilancio, contrariamente a quanto annunciato in pompa magna appena qualche giorno fa, non è stato depositato; il secondo è che alla partecipata serve ora un consiglio di amministrazione e non più un amministratore unico, anzi quell’amministratore unico (Vincenzo Margiotta), che il 28 maggio ben 52 sindaci su 63 avevano acclamato come “il meglio possibile” rinnovandogli il mandato per tre anni.
Sul bilancio si è appreso infatti, ma noi lo sospettavamo a differenza dell’assessore “so tutto io” alle Partecipate Stefano Mariani, che una delle perizie sulla discarica non potrà essere asseverata prima dell’8 settembre prossimo e senza la perizia non c’è bilancio, né parere degli organi di controllo, né approvazione da parte dell’assemblea. Con il ritardo sul termine ultimo che toccherà verosimilmente i cento giorni. In altre parole il mandato di Margiotta potrà chiudersi non prima della metà di ottobre. Ovvero dopo le elezioni.
Sulla governance, invece, la figura dei 52 sindaci-soldatini è di quelle che non certo fanno onore: è bastato uno schiocco di dita perché tutti, indistintamente, cambiassero parere e opinione, con una capriola imbarazzante che prevede ora la costituzione di un Cda (non si sa ancora se a tre o cinque) al posto dell’amministratore unico. In altre parole, anche qui, si sono dovuti rimangiare, superandola e quindi revocandola, la delibera adottata meno di tre mesi fa. Quando si dice la forza della coerenza.
Per la sindaca di Sulmona, che non è andata in consiglio comunale per paura del Covid, ma si è presentata in carne e ossa e mascherina alla riunione del Cogesa, si tratta di “un passaggio fondamentale per la pace non solo societaria che permetterà al Cogesa di riprendere il suo percorso virtuoso a favore della compagine sociale”. L’ironia certo non manca.
Per pietà chiudete i piccoli comuni.I 52 sindaci lo dimostrano che i comuni non sono amministrati da nessuno ,se non poveri cristi che presidiano per bisogno solo quel sussidio mensile ed attenti ad intascare mazzette e bustarelle in ogni spesa. LA AMMINISTRAZIONE DEVE ESSERE AFFIDATA SCIENTIFICAMENTE A MANAGERS.TUTTI I PICCOLI COMUNI DEBBONO ESSERE RIUNITI SOTTO UN UNICO MANAGEMENT PROVINCIALE .
Oddio……ma questa specie di…..nn so più come apostrofarlo…..ce lo dobbiamo tenere, a far danni fino alla metà di ottobre…..finché nn presenta il bilancio? E se andasse cosi avanti ad oltranza?…..noooo nn può essere😤
Il vero ed unico problema è il burattinaio e non i burattini… Mai prima d’ora la vallata ha attraversato un periodo politico così pietoso e vergognoso.
Il centro di raccolta è ancora sotto sequestro? Chiedo per mia nonna 90 enne.