La nuova governance del Cogesa non arriverà probabilmente neanche oggi, nell’assemblea riconvocata ad una settimana dalla prima fumata nera. Un grosso passo in avanti era stato però fatto ieri. Un passo dal colpaccio, condiviso (e ci mancherebbe) da tutti o quasi i sindaci-soci. Il nome sul tavolo era, e qualcuno spera ancora che sia, quello di Dante Quaglione come amministratore unico della società partecipata: un “bingo” dalla risonanza internazionale e da una competenza indiscussa e indiscutibile. Amministratore delegato della sede londinese della Berkley Research Group, un Ph.D a New York dopo la laurea in Economia alla Luiss, il sulmonese Quaglione vanta una lunga esperienza come economista presso le principali società di consulenza economica e strategica a livello mondiale, esperto di ecosistemi aziendali, politica di concorrenza, implementazione aziendale. “Mi sono messo a disposizione per fare qualcosa per la mia città e il mio territorio – confessa Quaglione – ma proprio oggi (ieri, ndr) ho ricevuto il diniego dai miei superiori di Chicago a ricoprire il ruolo, per cui dovrò probabilmente declinare l’offerta, anche se resto a disposizione per dare il mio contributo”. In molti ci sperano ancora, a dire il vero, e anche per questo la nomina del nuovo amministratore della società partecipata oggi sarà congelata. La strada della competenza e dell’alta professionalità, però, è quella giusta e ora sembra anche essere condivisa. Anche se c’è qualcuno ancora che preme con ripieghi di nomine politiche.
Bisognerà probabilmente attendere il nuovo anno, insomma, per sciogliere il nodo e nel frattempo, se Quaglione dovesse confermare la sua impossibilità a ricoprire il ruolo, trovare qualcuno se non di pari statura, almeno che ci si avvicini.
E’ finito il tempo, insomma, delle governance “fatte in casa”, con nomine di appartenenza politica, più che di comprovata competenza: i risultati, d’altronde, si sono visti finora e la società partecipata si trova ora davanti ad un bivio storico: ripartire con ambizioni o crollare e vendersi al miglior offerente.
Il dottor Quaglione un eccellenza del nostro territorio.
Sarebbe stato un valore aggiunto per la società e per l’intero comprensorio , se ci sarà la possibilità di coinvolgerlo in qualche modo non lasciamolo scappare.
Complimenti a tutti i sindaci soci per aver individuato e aver avuto la capacità di coinvolgere un così affermato professionista.
Peccato davvero
Un esempio da seguire !
Grazie ugualmente Dante
Stiamo parlando di un consulente di altissimo livello che però non si è mai misurato con la gestione di crisi aziendali. Inoltre avrebbe mantenuto i suoi precedenti incarichi (altrimenti non si spiega il diniego dei suoi superiori) cosa che gli avrebbe consentito esclusivamente la gestione part time di un’azienda vicina al default. Una buona idea? Avrei qualche dubbio a proposito.
Lei come fa a sapere che non si è mai misurato con crisi aziendali? Il professor quaglione par time vale molti e molti full time
Rispondo a lei in modo da rispondere a tutti. Molto semplicemente basta leggere il curriculum vitae del dr. Quaglione (sempre si riesca a leggere due righe in inglese) per capire che si tratta di un professionista di altissimo livello, ma a digiuno di gestione diretta delle aziende. Se poi qualcuno di voi pensa che fare il consulente (professione nobilissima e utile alla vita delle aziende), seppure a livelli top, corrisponda o sia sovrapponibile alle funzioni di un manager che, ogni fortuitissimo giorno, si sporca le mani con la vita dell’azienda, beh signori siete completamente a digiuno di vita aziendale e forse sarebbe il caso che cominciaste a studiare. In altre realtà d’Italia esistono decine di esperienze aziendali assimilabili al Cogesa gestite dalla politica e, nonostante ciò, producono milioni di euro di utili. A nessuno di voi viene il dubbio che il dr. Quaglione fosse la classica foglia di fico atta a coprire l’assenza di qualsiasi prospettiva strategica circa la gestione dei rifiuti? Oppure vi basta leggere che un professionista è originario di Sulomona per eccitarvi? Auguri a tutti.
E’ arrivato il tuttologo. Almeno la decenza di andarsi a leggere il cv del prof Quaglione… ma magari, anche solo un’ora al giorno… Ma forse Hanks preferirebbe uno a tempo pieno, che so un pensionato, un preside in pensione magari
Spero non accetti non so se regge il confronto con i tuttologi del web e con gli scienziati rinomati manager economisti che commentano gli articoli
State tranquilli, alla fine andrà il solito referente politico;
Vulemm fa na scummess?
Se volessimo fare un ragionamento a tutto tondo senza pregiudizi dovremmo partire da alcune considerazioni basilari.
Fermo restando la qualità indiscussa e indiscutibile della persona in questione mi chiedo ma i sindaci che cercano professionalità e non nomine politiche perche non attuano lo stesso criterio quando devono scegliere gli assessori delle loro giunte? Amministrare una comunità di persone è certamente più impegnativo di una società di servizi eppure i sindaci richiedono professionalità che poi nel loro ambito “schifano”. Che credibilità ha il sindaco di Sulmona quando contesta le nomine politiche (utilizzate sempre da entrambe le parti) se poi lui si circonda di persone di dubbia professionalità? Eppure non mi sembra che la situazione di Sulmona sia migliore di quella del cogesa.
Dopodiché se si cerca una figura tecnica come il direttore generale, che di per sé è quello che prende le decisioni operative, che senso ha cercare una altrettanto figura tecnica per l’amministratore unico che, stando alle decisioni che loro stessi hanno preso, è ormai solo una figura rappresentativa? Ha senso creare questo doppione o se preferite questo conflitto?
Le risposte possono essere tante. In primis quella per cui chi lamenta decisioni politiche poi sottobanco tratta con le stesse modalità per cui si sceglie specchietto per le allodole per accontentarsi e accontentare qualcuno sulla nomina del dg che invece dovrebbe basarsi su competenze e professionalità (dato che il suo lauto stipendio sarà motivato appunto da esse?). Fermo restando che mi pare ovvio l’incapacità delle parti di trovare figure da nominare, il che la dice lunga, nonché la cattiva abitudine di bruciare professionalità solo per giustificare il tempo perso a me questo sembra il solito teatrino dove si fa trapelare una notizia non notizia perché la persona in questione, indubbiamente di valore, ha già detto che non può.
Sicuramente se la persona in questione accettasse sarebbe, dal lato dell’immagine e della credibilità del cogesa, sicuramente un passo avanti. Poi ogni gestione va valutata a posteriori. Però concordo con quanto sopra. La figura tecnica e professionale dovrebbe essere il direttore generale non l’amministratore unico. E dovrebbe essere anche figura specializzata nella gestione di società del ciclo dei rifiuti. Come AU andrebbe bene anche una figura di pregio come l’attuale assessore al comune, Elio Accardo, manager di importante esperienza e contatti (acnhe se nel settore del beverage).
Forse il sindaco di Sulmona avrebbe potuto usare questo criterio di indubbia professionalità anche nella scelta dei suoi vari assessori delle sue varie giunte. Così magari non staremmo con le pezze al più di quanto lo sia il cogesa. Perché a predicare bene e razzolare male so bravi tutti.
Comunque dopo questo amo pre festività dopo le feste la befana vedrete oltre le feste stesse porterà via le buone intenzioni e a naso vedremo nomi mediocri sia come AU che come Dg.
Ps a Sulmona la gente avrbbbe da ridire anche su Quaglione ci sarà sempre qualcuno che al motto “ca da fa tu” ne saprà più di un indiscusso professionista il tutto grazie alle sue competenze maturate sul webbe da moderno webbete
..e che sicuramente curerà con attenzione gli interessi di altri territori, capisci a me..
L’uomo che ne sa sempre una più degli altri… sto paese con gente così che campa di illazioni pettegolezzi merita di sparire. Un professore di una delle università più prestigiose al mondo con un cv che la metà di quelli che qui commentano manco capisco alla mercé di analfabeti funzionali e retroscenisti da strapazzo.
Intelligentone, forse non se ne e’ accorto, ma tra i commentatori c’è anche lei.
Infatti mi definisco analfabeta funzionale e non sparo sentenze o sparo retroscena a minchia facendo illazioni da complottista del web come per esempio lei. Qua di intelligente e scienziati ci sta solo lei che ne sa sempre una più del,diavolo, poi azzeccarne una e dico una anche per sbaglio è altra cosa. Capisci a me per citare un intelligentone vero
Quali altri territori? Il Regno Unito?
Mica sono tutti pezzenti come te
… ma questa discarica puzzolente e inquinante la vogliamo chiudere o NO?…
O vogliamo far diventare la Valle Peligna il più grande Detrattore Ambientale del centro Italia?
Il colpaccio?
Ma quale colpaccio… per fare che poi… per ingrandirla ancora di più e continuare ad avvelenarci in eterno?
Allora è proprio questo quello che vuole la politica, unitamente ai “ piccoli politicanti “ locali…
È meglio cambiare aria!
No non la vogliamo chiudere se non le piace può sempre trasferirsi.
A forza di chiedere di chiudere tutto sulla base di valutazioni scientifiche prese da Facebook a Sulmona ci siete rimasti solo voi che però a inquinare con le vostre auto e caldaie col caxxo che rinunciate.
Sig Basta, che le fa male? La maggioranza della popolazione è d’accordo a chiudere o, quanto meno, ridimensionare la discarica ai soli rifiuti locali.
E poi, se COGESA è piena di debiti, cosa si aspetta a portare i libri in tribunale?
E chi lo dice? Lo dice lei su che base? Ma siamo seri voi vi appropriate della parola della maggioranza senza averne titolo.
Sì faccia una consultazione popolare poi vediamo l’esito e chi perde accetta la democrazia.
Dovrebbe informarsi meglio sui debiti e sulla loro origine.
Ps se dovessimo portare i libri in tribunale per il comune staremmo in default
… Si chiude e … Basta!
Bisogna finirla di inquinare e rovinare la salute di migliaia di cittadini.
CHIUDERE, CHIUDERE e ancora CHIUDERE.
Consultazione popolare?
Facciamola subito… così metteremo la parola fine e la pietra tombale a questo immenso DETRATTORE AMBIENTALE, inquinante e puzzolente.
Ogni opinione è legittima ma vale come quella di ognuno. Lei la vuole chiudere benissimo. Intanto non spetta a lei decidere se inquina o meno ci sta un processo in corso e non mi pare si sia concluso. Quindi stiamo ai fatti.
Ma la sua opinione non conta più di quella degli altri, questa arroganza di voler interpretare il pensiero di tutti che non è tollerabile.
Facciamola poi vedremo come andrà a finire ma se finirà diversamente da come pensa si accetti il verdetto e non si gridi al complotto alla truffa come spesso accade.
Oppure candidatevi alle elezioni con primo punto del programma “Chiusura Cogesa” vediamo se ci votano e soprattutto vediamo se quando potrete farlo avrete, numeri alla mano, il coraggio di farlo. Perché a chiacchiere nei bar 2.0, cioè il web, so tutti bravi tutti forti tutti allenatori, virologi, manager, scienziati, poi nei fatti
e invece si, la vogliamo chiudere, una società che non porta benessere alla popolazione ma solo immondizia da tutta regione non è in linea con il futuro della valle, ci siamo già beccati il gasdotto, adesso pure tutti i rifiuti aquilani e non? IL BUCO VA CHIUSO. e se non sei convinto mandiamo i cittadini al voto e poi parli.
La vuole chiudere non la vogliamo. Lei non è nessuno per interpretare il volere di 20mila persone. Questo continuate a non capire. Ognuno di voi rappresenta se stesso nessun altro, fatevene una ragione.
Appunto facciamo decidere la popolazione e non quattro pseudo leader su internet. E quale sarebbe il futuro della valle? Una città di b&b? La fame e la disoccupazione? Giovani costretti ad emigrare perché non hanno né speranza né futuro? Se chiudono le fabbriche e il cogesa di turismo non ci campa nessuno a parte quattro persone e neanche troppo bene. Lèggete meno minchiate e studiate un po’ di più
Beh se la speranza e il futuro per i nostri giovani sono il Cogesa, allora è meglio che Sulmona scompaia dalle carte geografiche. Il che non significa che il Cogesa debba chiudere.
Di turismo invece si campa, eccome! Il problema sai qual è? Che i sulmonesi pensano di farsi campare dal turismo, anzi, pensano di farsi campare e basta. Fare turismo oggi significa offrire servizi di qualità, avere una cittadinanza con professionalità, conoscenze e senso della comunità, istituzioni che abbiano una visione del futuro.
Vatti a vedere i tassi di occupazione dei posti letto a Sulmona dal 2021 a oggi, senza uno straccio di cartellone di eventi, con le auto che circolano nel centro storico, con tre quarti degli immobili del centro decadenti.
C’è una marea di fondi per imprenditoria giovanile e femminile. E una marea di giovani che non sa leggere un bando di gara, calcolare un TIR o un VAN, fare un business plan.
Vai nei bar e trovi ragazzotti che fanno i camerieri e sembra che abbiano iniziato a lavorare quel giorno: mentalmente disorganizzati, lenti. Tutta Sulmona è lenta, abituata a ritmi degli anni 50. E, tanto per rimanere sul tema dell’articolo, quello che a Sulmona si fa in un anno, Quaglione lo fa in una settimana. Manca la professionalità (ci sono anche grandi professionisti, però!) e la voglia di fare.
Appunto ha colto nel segno.
Ma di turismo e basta non campa nessuna piccola realtà come la nostra e soprattutto non campa con la mentalità degli operatori locali o gli operatori improvvisati né con la,totale mancanza di politiche basilari per far decollare il turismo,
Il turismo fa il 6% del Pil nazionale, ma il turismo con la T maiuscola. Sulmona potrebbe incrementare la sua ricchezza con il turismo ma certo non può pensare come fanno molti di chiudere o non far aprire fabbriche sostituendole con b&b o peggio affitta camere del week end.
Non serve che leggo percentuale occupazione posti letto si vede a occhio nudo ma da chi o da cosa dipende tutto ciò? Dai servizi offerti? Però vai anche a vedere cosa fanno i turisti che vengono la loro faccia quando trovano tutto chiuso, anche attività commerciali, o quando dopo 1ora a spasso per Sulmona comprati i confetti non sanno che fare.
Manca professionalità e mentalità e forse manca anche l’umiltà, qua so tutti fregni a chiacchiere poi i dati e i fatti parlano chiaro disoccupazione, spopolamento. Nonostante il cogesa nonostante il turismo nonostante gli affitta camere improvvisati
Carota, rispondo al tuo commento alla mia risposta. Hai perfettamente ragione, su tutto. La faccia dei turisti dispersi per Sulmona, a metà luglio, alle 14:30, nel tentativo di trovare un bar aperto non si può dimenticare.
É anche vero che c’é disoccupazione, ma mi chiedo quale sia il grado di istruzione e l’ambito di studi dei disoccupati locali. La mia percezione, in generale, chi cerca lavoro lo trova, ammesso che sappia fare qualcosa naturalmente.
Lo spopolamento é un problema enorme, ma temo non si risolva con il creare occupazione in attività produttive manifatturiere. Sono state il fulcro della valle peligna, ma in prospettiva, neanche tanto in là nel tempo, il differenziale di competitività delle fabbrichette locali con altri sistemi produttivi diventerà enorme. Per carità, non si butta via niente, ma Sulmona deve iniziare a pensare a una strategia di lungo periodo.
Aspettiamo e vediamo cosa accade. L’ottima soluzione rappresentata dal Dott. Quaglione o quella di un diplomato isef, come qualcuno paventa nei commenti.
COGESA è ormai cotta e decotta e non c’è santo che possa più far nulla, pur chiamato dall’altro capo del mondo al capezzale di una società morente a darle l’estrema unzione.
Non funziona nulla là dentro: bilanci fallimentari, organizzazione fallimentare, trattamento rifiuti fallimentare.
Qui a Sulmona in tanti non ne possono più e, come l’utente “Ninco Nanco” poco sopra, urlano che bisogna chiuderla, questa discarica e questa malefica società.
E hanno mille ragioni da vendere, se non fosse che poi, subito dopo, si pone un problema immenso: dove vanno a conferire i propri rifiuti i vari comuni della provincia piccoli o grandi che siano?
Tra questi ve ne sono alcuni minuscoli, di poche centinaia di abitanti, ma altri, quali proprio Sulmona e ancor più il nostro capoluogo (70mila abitanti: scusate se è poco), che da anni conferiscono a Noce Mattei i propri rifiuti, per un servizio che continua ad essere, in realtà, un non più tollerabile disservizio alle varie comunità della provincia.
Tuttavia la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti è un servizio essenziale ineludibile in una comunità civile ed è questo il dramma che si pone e che va assolutamente risolto.
Non so cosa potrà mai fare questo guru sulmontino d’America..
Intanto per es.L’Aquila potrebbe cominciare a pensare di tenersi la sua mexxa tra le “nobili” mura.
bene,chiacchiere per dare a credere,gli illusionisti del nulla giocano a tombola(bingo) il manager in parola :www.thinkbrg.com/people/dante-quaglione/ ha responsabilita’/impegni importanti,di certo con mentalita’/educazione anglosassone/internazionale:contano i meriti per raggiunti risultati,non il ciarlare dei politici e loro indicati,molto probabilmante uno spot pubblicitario,un dare a credere per sudditi creduloni,i bilanci economici parlano da soli,un’azienda da chiudere immediatamente,che aspettano le Autorita’ di controllo ? Bisogna intervenire subito,prima che accade l’irreparabile (Malagrotta insegna) Legalita’ diffusa per uscire dalla palude,e basta,o no?
Chiudere e basta questo scandalo senza fine !
Cerchiamo anche di dare dignità a chi ci lavora trovando loro un’alternativa
Manca veramente un qualsiasi segno di umiltà e responsabilità per non dire anche onestà!!
Non c’è visione, programmazione o voglia di risolvere il problema Cogesa e la fine è vicina, come dovrebbe essere per una società malata e mal gestita.
… che le discariche sono grandi Detrattori ambientali inquinanti e puzzolenti lo sanno e lo capiscono anche quelli che nascono senza cervello e senza occhi… spesso basta e avanza il naso per capirlo… solo gli stolti possono negarlo, unitamente all’insieme dei portatori di interessi…
Che le discariche esistono e servono lo capisce pure un cretino. Che non tutte le discariche inquinano e puzzano lo sanno pure gli asini che volano, che una discarica inquina lo stabilisce una autorità deputata a farlo o un tribunale non un ninco nanco di sconosciute qualifiche e competenze al bar 2.0, il web. E finitela con sta storia che chi la pensa come voi è portatore di un qualche interesse perché anche la sua causa potrebbe essere frutto di interessi personali ma nessuno è così stolto da diglielo, perché si hanno altre argomentazioni.