I panni sporchi si lavano in famiglia, specie se si tratta di una società che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti. Così il Cda di Cogesa ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti degli otto capoarea che nei giorni scorsi avevano inviato una dura lettera alla governance e per conoscenza ai soci, ai dipendenti, all’organismo di vigilanza e al Collegio sindacale.
Nella lettera i firmatari evidenziavano l’attacco fatto dal Cda e dal consigliere Sandro Ciacchi in particolare nei confronti della struttura e specificatamente nei confronti del coordinatore generale Stefano Margani, difendendone la credibilità, la professionalità e la correttezza.
Uno scontro duro, nel quale i capoarea contestano al Cda di creare solo scompiglio nei rapporti con i dipendenti, senza tenere conto invece di quanto previsto nel mansionario delle responsabilità di ciascuno.
Il vero elemento del contendere, però, sembra essere la decisione della governance di voler nominare un direttore generale che, nei fatti, sostituisca nelle funzioni proprio il coordinatore generale. Ipotesi ribadita d’altronde in una recente conferenza stampa del Cda.
In difesa di Margani è intervenuta anche la Cisl che aveva fissato un incontro sindacale giovedì scorso, poi annullato dal Cda e nel quale chiedeva conto dell’atteggiamento preso e di una serie di questione ancora da chiarire: da alcuni dipendenti sottopagati rispetto alle funzioni svolte, al blocco della graduatoria per gli autisti di patente C, alla rendicontazione sulla gestione dei rifiuti agricoli, fino alla decisione di dare un incarico ad un aiuto Rup da 25mila euro.
Il Cda di Cogesa non nasconde il disappunto nei confronti dei capoarea “ribelli”: “Le questioni aziendali – ha commentato il presidente Nicola Guerra – vanno chiarite negli ambiti aziendali e non esternate. Né alla stampa, né ai soci”.
ma una rotazione del direttore tecnico con nominale quinquennale come la vedete? è inevitabile che con il tempo si arrugginiscono i rapporti, credo sia arrivato il momento di sostituire tutti i vertici tecnici e non tecnici.
È saltato il coperchio e dalla pentola esce fuori di tutto….
Ma in una partecipata pubblica non sarebbe meglio che ruotassero i direttori di funzione ?
Mi sembra di capire che in COGESA sono più direttori ed amministratori vari che netturbini.
Poi dite che i costi sono fuori controllo.
Ma è vera la storia uscita alle ultime elezioni amministrative, che Cogesa paga una grosso Suv ?.
Ma è lecita come cosa?
Ma intanto che fine ha fatto l’isola ecologica di Sulmona? Ancora sotto sequestro? Ma un bel video no?
Ma se si deve risparmiare perché si continua ad assumere personale esterno negli uffici e a pagare professionisti sempre esterni fior di quattrini?
Ahhh che mistero
Si deve vedere se un ‘eventuale nuova figura tecnica ha la stessa preparazione, indiscussa e riconosciuta ovunque, di quella attualmente in carica come coordinatore generale!
…competenze o non, che per altro sarebbero state acquisite e affinate con il servizio all’interno del Cogesa, resta il fatto che un “ Dipendente” a prescindere dalla qualifica o mansioni rivestite deve rapportarsi e seguire le linee di indirizzo impartite dalla governance del CdA.
Senza se e senza ma…semmai se ne ha l’autorevolezza e competenza, “ indirizza” e facilita le decisioni di un Consiglio di Amministrazione, nel rispetto dei ruoli e subordinazione funzionale.
Diversamente, sanzioni disciplinari ed esautoramento dal Ruolo e funzioni.
Punto.
I pseudo paladini del diritto di chi ha torto, se ne facciano una ragione, la valle Peligna ha già abbondantemente dato sotto questo aspetto… infatti si è desertificata.
Quello che è successo nel Cogesa è molto grave…
Ma un forte dubbio aleggia come un fantasma: e se tutto non stesse accadendo per caso… ma “dietro” ci fosse un preciso disegno di un “ manovratore” che approfittando dell’attuale situazione politica locale stia pensando di apparecchiarsi a capo della “ ricca tavola” chiamata Cogesa?