L’export abruzzese si risolleva, nonostante le ombre sullo sfondo. A dirlo è lo studio realizzato da Aldo Ronci per CNA Abruzzo. Sotto la lente d’ingrandimento, in particolare, c’è il primo trimestre del 2023, analizzato tramite l’elaborazione su dati Istat e Coeweb. Ronci registra una crescita pari all’8,7%. Un balzo in avanti, ma che lascia comunque l’Abruzzo dietro alla media italiana (+9,8%)
“A imprimere la spinta – dice il curatore dell’indagine – sono state soprattutto le performance dei prodotti diversi dai mezzi di trasporto: ebbene, questo raggruppamento cresce del 20,8%, ovvero in misura doppia rispetto al valore italiano che si ferma a un incremento del 10,4%. Importante, in questo senso, è in particolare il contributo fornito dagli articoli farmaceutici (+62,1%), dai prodotti alimentari (+25,7%), gli articoli in gomma e plastica (+22,5%), il tessile‐abbigliamento (17,8%)”
Il buon risultato del periodo compreso tra gennaio e marzo di quest’anno si può apprezzare ancor meglio se si osservano i valori assoluti. Nel primo trimestre del 2022 l’export abruzzese ammontava a 2.243 milioni di euro mentre nel 2023 è salito a 2.440, registrando così un incremento di 196 milioni di euro.
“Se proprio un punto di debolezza lo si vuole trovare in questo dato positivo – commenta il direttore regionale della CNA, Graziano Di Costanzo ‐ questo aspetto riguarda il valore pro‐capite dell’export dei prodotti diversi dai mezzi di trasporto. I 44.417 euro mediamente fatturati dalle imprese regionali sono appena un terzo della media nazionale, pari a 123.482 euro: segno evidente che esiste ancora un forte divario da colmare”.
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