Si dibatterà anche sulla cittadella della sicurezza in una delle due sedute del consiglio comunale di Sulmona, in programma mercoledì 10 e giovedì 11 aprile. Ad assicurarlo sono i rappresentanti dei gruppi consiliari di minoranza, tranne i meloniani Masci e Zavarella, che non hanno firmato la nota stampa divulgata dall’opposizione.
Un annuncio dal sapore di risposta ai consiglieri Mimmo Di Benedetto e Claudio Febbo, che lo scorso sabato hanno assicurato il regolare procedimento dell’iter per cittadella della sicurezza e caserma dei vigili del fuoco. Dall’opposizione vogliono vederci chiaro. I dubbi sono diversi, partendo dalle firme (solo due consiglieri su otto) e passando al consenso di sindaco e vicesindaco sul progetto.
“La proprietà – scrivono dalla minoranza di Palazzo San Francesco -, che aveva presentato progetti di piano integrato rimasti inevasi, è d’accordo all’esproprio? E qualora il Ministero dell’Interno, che ha già avviato una procedura cui hanno aderito tre soggetti tra cui la Casa Santa dell’Annunziata, dovesse scegliere un altro terreno, visto che la procedura è ancora aperta, riserverebbero anche al Ministero dell’Interno le stesse insensate risposte sopra riportate?”.
Quesiti che troveranno risposta in sala consiliare, anche se i firmatari (Di Rocco, Nannarone, Santilli, Proietti, La Porta e Di Rienzo) hanno invitato Di Benedetto e Febbo a rispondere, nel merito, con anticipo a mezzo stampa, senza dover attendere il confronto a palazzo.
Ma questi personaggi politici eletti nella maggioranza che per scelte personali, chiamiamole scelte, sono passati in minoranza SONO D’ACCORDO O MENO PER LA REALIZZAZIONE DELLA CASERMA?
lo dicano apertamente.
Come mai si elevano a tutela del privato, improvvisamente? L’esproprio per pubblica utilità non vale per alcune persone, società ecc.?
Solo i terreni per il metanodotto possono essere espropriati a 4 centesimi?
O forse ci sono cose che non sappiamo?