Sembra destinata a rimanere un’illusione quella del cinema a Sulmona: la sala del Pacifico, infatti, nonostante i roboanti annunci e i continui rinvii, potrebbe non aprire i battenti neanche a settembre.
Giuseppe Armenise, l’imprenditore di Bari che con al società Virdiana Cinematografica aveva risposto all’avviso per la manifestazione di interessi fatta dal Comune nel novembre scorso, infatti, “è stanco – per usare le sue parole – stanco di dover rincorrere il Comune di Sulmona, le firme dei contratti, le risposte che non arrivano”.
L’imprenditore, a cui il Comune aveva con delibera ufficialmente affidato lo spazio di via Roma, e che già aveva rimandato l’apertura diverse volte (da dicembre a gennaio ad aprile a giugno e poi a settembre), avrebbe dovuto firmare entro la metà di giugno il contratto con palazzo San Francesco per prendere ufficialmente possesso del cinema e fare i lavori di migliorie previste (le poltrone nuove e un nuovo impianto audio e di proiezione).
“Avrei dovuto già – spiega – ma chi li ha sentiti quelli del Comune. Da mesi chiedo la possibilità di portare intanto le poltrone che ho dismesso dal mio cinema a Bari, l’ultima richiesta l’ho fatta una settimana fa, ma nessuno mi ha risposto, nessuno sembra interessato alla riapertura del cinema. Questi ritardi e questa latitanza, tra l’altro, mi hanno creato un danno, perché ho dovuto spostare le poltrone che ho smontato a Bari in un locale in affitto, quando invece dovevo portarle a Sulmona”.
Non è solo una questione economica, però: “E’ vergognoso come si sta comportando il Comune di Sulmona, nella vita come negli affari ci vuole rispetto per le persone – continua l’imprenditore – la riapertura del cinema a Sulmona rappresenta un rischio notevole d’impresa, ma nonostante questo e nonostante la mia disponibilità, mi hanno portato all’esasperazione”.
Tramontato il progetto del Pacifico, dunque? “Io sono stanco – ripete – evidentemente prenderò altre strade, non posso certo stare dietro alla burocrazia e all’indifferenza del Comune di Sulmona”.
L’accordo prevedeva un contratto di gestione sperimentale della durata di diciotto mesi, nei quali la Virdiana avrebbe effettuato una programmazione regolare sul grande schermo, ma non solo cinematografica, con la possibilità di utilizzare il bar realizzato dal Sulmonacinema durante il suo periodo di gestione e riservando trenta giorni gratuiti al Comune per l’organizzazione delle sue manifestazioni.
Ora anche questa possibilità sembra svanita e il cinema Pacifico, l’unica sala della città, continua a restare chiusa, ormai da sei anni.
Un paese morto cn la politica ancora più morta!Uno schifo!!!