Il bando di gara per la procedura negoziata è stato pubblicato ieri sull’albo pretorio del Comune e dopo il 29 ottobre (termine ultimo per la presentazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa) si saprà, o si dovrebbe sapere, chi delle tre società che hanno superato la selezione della manifestazione di interesse andrà a gestire il cinema Pacifico di Sulmona per i prossimi sette anni.
Un appalto dal valore calcolato di poco più di 600mila euro, che ha cominciato a far gola ai gestori, dopo anni di rincorse e assenze, per alcune condizioni più favorevoli che il Comune ha -giustamente- inserito nel capitolato speciale d’appalto. L’ente proprietario, infatti, ha previsto di accollarsi le spese del riscaldamento, l’assicurazione dell’immobile (quella della struttura solo), la manutenzione straordinaria, la revisione dei dispositivi antincendio e le spese della Tari, almeno per quello che riguarda la sala. Inoltre, non da meno conto, ha deciso di riattivare il bar che era stato realizzato durante la gestione del Sulmonacinema, con la possibilità di tenerlo aperto fino alla mezzanotte e di eventualmente subappaltarlo a terzi.
I tempi dell’affidamento, dice il capitolato, sono di trenta giorni (quindi entro i primi di dicembre), ma sull’effettiva partenza dell’attività pesano alcune incognite. La più ingombrante è sicuramente quella degli arredi, o meglio delle poltrone: le 280 sedute installate dal gestore uscente, la Viridiana, sono infatti ancora al loro posto, senza che si sia raggiunto un accordo tra il Comune e la stessa Viridiana. “Spetterà inoltre al Concessionario l’onere di riposizionare le poltroncine di proprietà del Comune – si legge nel capitolato speciale – o di fornirne di proprie qualora la transazione con il gestore uscente, relativa proprio alle sedute e ai tendaggi, non dovesse avere buon esito”.
Più facile a scrivere che a farsi, in realtà, perché l’intervento sul mobilio fatto dalla Viridiana ha modificato gli agganci delle poltrone sul parquet, per cui rimettere le vecchie poltrone verdi non sarà né facile, né scontato. La stessa Viridiana ha d’altronde rifiutato l’offerta che era stata fatta dal Comune di acquisto delle attuali poltrone (6mila euro), che poi sarebbe stato uno scomputo parziale del debito che la società ha ancora da saldare per le bollette non pagate.
Un altro paletto ingombrante, per un cinema nel quale dovrà comunque essere fornito un proiettore digitale a carico del gestore, è quello della previsione della clausola sociale di salvaguardia, per cui il nuovo concessionario avrà l’obbligo di assumere l’addetta che era in servizio fino a maggio scorso.
Per il resto il capitolato prevede, oltre ai canonici trenta giorni a disposizione del Comune, l’obbligo di non sospendere la programmazione (niente più chiusura estiva, si spera) e di promuovere teatro e laboratori in particolare nei confronti delle scuole dell’infanzia, e ancora di collaborare con le associazioni culturali: di far diventare insomma il cinema Pacifico quel punto di incontro dal valore sociale e culturale che era diventato ai tempi del Nuovo cinema Pacifico (gestione Sulmonacinema).
Sperando che il buio in sala possa presto tornare ad essere il prologo di un film.
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