Sono ferme lì inutilizzate e inutilizzabili da circa 15 giorni. Si tratta di due auto a disposizione del servizio Centro di igiene mentale di Sulmona. Due delle tre in totale a disposizione del servizio. Mezzi danneggiati pesantemente dal distacco di parti di guaina catramata dal palazzo di fronte la struttura di viale Mazzini in cui il servizio è attualmente ospitato.
Il danno ai mezzi si traduce, e non poteva essere diversamente, in un disagio legato, ora, al servizio che il centro offre sul territorio perché di visite a domicilio non se ne possono più fare a causa dell’impossibilità del personale sanitario di muoversi e raggiungere i pazienti a domicilio o anche nelle visite ambulatoriali settimanali nei centri del comprensorio (da Scanno a Castelvecchio Subequo).
A lanciare l’allarme è Dante Del Giovane, portavoce dell’associazione regionale per la tutela della salute mentale Percorsi. E’ già stato lui ad avvertire il capo dipartimento ricevendo, però, in cambio un assordante silenzio. “Le due auto sono inutilizzabili – si sfoga Del Giovane – , una vecchia panda è stata riattivata, ma ciò non permette di seguire il servizio su tutto il territorio di riferimento”, quello della Asl1 per intenderci, abbastanza vasto. “Se prima potevano muoversi tre équipe, ora può farlo sono una – aggiunge – con le difficoltà che si possono avere sia per il servizio ordinario sia per le emergenze come il Tso”.
Parla di una sanità in continua depauperazione Del Giovane lanciando un appello alle donne della politica sul territorio, alle due prime cittadine Annamaria Casini (Sulmona) e Antonella Di Nino (Pratola Peligna) e alle neo consigliere regionali Marianna Scoccia e Antonietta La Porta, chiedendo loro non solo di intervenire in questo caso specifico, ma di essere anche guardinghe sulla sanità in generale, prima che l’epilogo vada a discapito dell’intero territorio e dei suoi cittadini privati lentamente di un diritto fondamentale, quello alla salute.
Simona Pace
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