Choc settico per una puntura: possibile morso di ragno violino per 55enne di Sulmona

Il pizzico è stato impercettibile, ma a distanza di due giorni gli si è gonfiata prima una gamba e poi gli è spuntato un bozzo sul collo per ridurre il quale è stata necessaria un’incisione con bisturi in modo da far uscire il pus. L’episodio risale a una decina di giorni fa, ma solo ora, dopo la notizia di cronaca che ha raccontato la morte di Giuseppe Russo nel Salento per il morso di un ragno violino, un cinquantacinquenne di Sulmona ha ricollegato quanto gli è accaduto. “Non posso dire con certezza che sia stato un ragno violino – racconta – ma sintomi ed effetti sono stati gli stessi”. Febbre per un giorno, gamba gonfia e immobilizzata e poi l’infezione che ha raggiunto il sistema linfatico. L’uomo, punto a Sulmona, non si è recato in ospedale perché nel frattempo si era trasferito a Frattura in vacanza: qui, visti i sintomi, si è rivolto ad una dottoressa che ha fatto l’incisione e gli ha dato una cura di antistaminici, cortisone e un potente antibiotico.

“Ora sto bene – racconta – ma ho rischiato. E dopo aver letto quanto accaduto in Salento, ho capito che probabilmente è stato proprio un ragno violino a pungermi”. In assenza del “killer” non c’è una prova scientifica, ma dalla Asl, in base ai sintomi, spiegano che si è trattato verosimilmente di una reazione settica che viene provocata dal veleno iniettato da due tipi di ragni. Improbabile, insomma, che sia stata una puntura di insetto o uno choc anafilattico in senso stretto.

Il ragno violino, in realtà, non è così letale e neanche così raro in Italia, tanto a nord quanto a sud: tuttavia se punge persone deboli o intolleranti al suo veleno, gli effetti, come accaduto a Lecce, possono essere letali.

“Non bisogna creare allarmismo – spiegano i medici Asl – ma stare attenti: in caso di puntura meglio sempre farsi vedere e, se possibile, fotografare o catturare l’animale responsabile, in modo da poter fare una diagnosi più precisa”.