Chi si chi no, chi non lo sa e chi interpreta diversamente la norma: l’apertura e le chiusura delle scuole domani, ovvero la sospensione dell’attività didattica ordinata dal sindaco di Sulmona a seguito dei danni causati dal maltempo di ieri, sta creando non poca confusione nelle famiglie e tra gli addetti ai lavori.
E se a Pratola Peligna il primo cittadino Antonella Di Nino comunica che oggi stesso saranno fatti i controlli, ma “che al momento la situazione non presenta criticità” per cui le scuole, una volta arrivata la conferma, “saranno regolarmente aperte”; se, ancora, a Castel di Sangro, dove pure ieri è stata scoperchiata una parte consistente della guaina protettiva del tetto della scuola elementare le lezioni si svolgeranno regolarmente (“abbiamo provveduto a rimuovere immediatamente il pericolo” dice il sindaco Caruso); dall’altra a Sulmona il sindaco conferma la sospensione dell’attività didattica, perché le verifiche si faranno solo domani.
L’ordinanza del sindaco Casini, tuttavia, non è abbastanza chiara, tant’è che gli addetti ai lavori, per intendersi maestre e responsabili degli asili, stanno comunicando alle famiglie che, per quanto riguarda loro, le attività si svolgeranno regolarmente.
L’assunto tecnico-burocratico è che asili e materne non rientrano nella categoria “didattica”, che cioè non fanno parte tecnicamente delle scuole di ogni ordine e grado, classificandosi come attività educativa. Dunque per loro il divieto di ingresso a scuola non vale. Che di per sé è un assurdo, visto che la decisione è stata presa per motivi di sicurezza e che in alcuni edifici convivono attività di materna e primaria, con il paradosso che lo stesso immobile potrebbe essere pericoloso per un bimbo delle elementari, ma non per uno delle materne.
Interpellata sulla questione il sindaco Casini chiarisce: “Abbiamo scritto di ogni ordine e grado che è una dicitura generale – spiega – ma l’esigenza di controllare vale per tutte le strutture e quindi per tutte le attività: insomma domani le scuole, asili compresi, saranno chiusi”.
Nelle prossime ore si renderà così necessaria una nota aggiuntiva e chiarificatrice, anche se le polemiche non accennano a placarsi: per molti, soprattutto famiglie dove entrambi i genitori lavorano, il disagio della chiusura poteva essere evitato e comunque limitato. “Sarebbe bastato fare i controlli domenica – spiegano i genitori – e al limite chiudere le scuole dove ci sono criticità da risolvere e non ordinare una chiusura generalizzata che coinvolgerà anche gli edifici che non hanno avuto danni”.
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