Non sono molti gli eletti al Senato e alla Camera che i sulmonesi hanno contribuito a mandare rispettivamente a Palazzo Madama e a Montecitorio sulla scorta di solide esperienze locali.
Ovviamente nessuno di loro appartiene al Movimento 5 Stelle. Le regole interne di quel partito rendono infatti difficili i “passaggi di livello” tra i diversi step del cursus honorum politico: infatti la formazione politica di Grillo impone severi limiti ai detentori di cariche pubbliche, tra cui l’impossibilità di lasciarne una per un’altra. Cosa che ad esempio non avviene per il Partito Democratico, che annovera nella categoria dei “promossi” il 100% dei suoi eletti che si cimentavano nei collegi che ricomprendono il Centro Abruzzo. Nella pattuglia dei “promossi” gioca però un ruolo anche Forza Italia. Vediamo gli eletti nel dettaglio:
Luciano D’Alfonso, presidente della Regione in carica, arriva al Senato con la lista del PD nel collegio regionale, dopo aver solcato, in lungo ed in largo, tutte le esperienze locali possibili: Provincia di Pescara, da consigliere e da Presidente, Sindaco di Pescara, Regione Abruzzo (anche qui da Consigliere e poi da Presidente). Quando sarà terminata la procedura di contestazione dell’incompatibilità, lascerà il suo posto a Giovanni Lolli, che guiderà la Regione fino ad un nuovo voto.
Camillo D’Alessandro, 42 anni, ha seguito anche lui il percorso di D’Alfonso. In Provincia (quella di Chieti) ed in Regione (per tre legislature). Oggi è stato eletto alla Camera nel Collegio Plurinominale proporzionale Pescara-Chieti-Sulmona-Lanciano-Vasto. Nativo di Arielli nella vita fa il commercialista. Lascerà il posto in Consiglio Regionale all’ex-Sindaco di Gessopalena Tonino Innaurato, attuale commissario dell’ATER di Chieti.
Nazario Pagano, eletto nel collegio regionale a capo della lista di Forza Italia, di cui è coordinatore regionale. E’ stato presidente del Consiglio Regionale. Una carica che non porta bene a chi la detiene. Nessuno dei n.1 dell’Emiciclo, infatti, è mai stato confermato come consigliere regionale nella tornata seguente, da quando è in vigore il nuovo sistema elettorale.
-continua.
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